I
Cupo tamburellare della pioggia
che sorprendi le mie occupazioni
e le distogli con scroscio di roggia,
con gocce iridescenti sui mattoni,
stasera, prima che scenda il crepuscolo
mi porti il suo pensiero, le emozioni
sopite ora risvegli con un brusco
soprassalto - in un baleno comprendo
cose che non avevo inteso, busso
a porte della mente che nemmeno
più ricordavo, entro timoroso
e lei mi aspetta lì, il viso sereno.
II.
Così diverso appare l'oggi, odioso
se soltanto provo a paragonarlo,
se con insano masochismo oso
fondere i giorni e quindi comprovarlo
questo teorema che in me divinavo
- e forse non era che questo il tarlo
ignoto che non individuavo,
il silenzioso dolore infiltrato
nella sorgente dei sensi, lo scavo
lento dell'inquietudine. È bastato
un suono d'acquazzone a rivelarlo,
il canto spensierato del passato.
BRIGITTE HAYDEN, “MIST OVER ORKNEY”
2012
2 commenti:
...ummmm....note che formano un gradevole suono :)
ciaooo Vania
qui ho curato soprattutto la musicalità del verso - e in particolare in tutte queste poesie doppie terzinate in rima dell'ultimo periodo
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