“Così, per colpa tua,
mi è caduto il cuore.”
CATULLO, Carme 75
Come se fosse la voce del vento
il ricordo riporta un giorno al mare,
la bianca cresta delle onde spumose
il nero del cielo sopra il pontile
e i suoi capelli erano gonfie vele
mentre un sogno - quel mio sogno - moriva
lento agli occhi con schianto di illusioni.
Lei lo baciava con trasporto,lui
mi pugnalava inerme stretto a lei,
parole in libertà nella mia mente
e silenzio assoluto tutto intorno,
solo il mugghio del vento si sentiva
passare tra i piloni ricoperti
di cozze, verdi di alghe e di salmastro;
il mare da sotto gli assi spruzzava,
sembrava che mi volesse schernire.
Come se fosse la voce del vento
il ricordo improvviso si è levato
riaprendo la ferita che nessuno
mai ha saputo più cicatrizzare,
scagliandovi altre manciate di sale,
quel sale che allora sentivo in bocca.
Quel sogno - il sogno - non è più tornato
e il vetro rotto delle mie illusioni
si nota chiaramente che io l’ho
riaggiustato con del nastro adesivo.
Fotografia © Paesionline
1992
4 commenti:
è bello leggere le tue vecchie poesie, si nota la differenza con quelle attuali, più brevi e profonde; quelle "vecchie" sono più "scorrevoli", si nota la voglia di esternare a tutti i costi
...coinvolgente...e malinconica...proprio come la voce del vento....un vaso rotto..resta sempre un vaso rotto.
Ciao Vania
@ Buba: con il passare del tempo ho affinato lo stile, l'ho prosciugato: dico meno e lascio più sottaciuto, bisogna leggere tra le righe.
@ Vania: le cose rotte non si possono riaggiustare, le crepe rimarranno sempre
...ma per fortuna...si chiama esperienza e saggezza...se una persona ci riflette. Ciao Vania
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