Nel mio sogno il tempo non esisteva,
al dinosauro seguiva la rosa,
alla tigre l'alito del libeccio.
E la luce dolcemente variava
oltre il rifugio della mia legnaia
- passavano millenni e lo ignoravo.
In cielo pterodattili veloci,
stormi di rondini, gialli aquiloni.
Passavano tirannosauri fossili
cuciti a filo come nei musei
e dame di Manet con l'ombrellino,
camion cromati, aerei supersonici.
Io, dal mio porto sicuro, osservavo
e mi chiedevo dove fossi tu...
Immagine: Art-collection
2007
5 commenti:
mi piace, complimenti
Grazie. Certo che faccio dei sogni ben strani!
Filastrocca solitaria
voglio fare un castello in aria
più su delle nubi, più su del vento
un castello doro e d'argento.
Con una scala ci voglio salire
per sognare senza dormire
e su un cartello farò stampare:
"le cose brutte non possono entrare.."
o filastrocca solitaria
si starà bene lassù nell'aria:
ma se un cartello scritto così
lo mettessimo anche qui?
Gianni Rodari
(luciana - comoinpoesia)
Bella poesia. Forse non sogno in technicolor ma in "filastrocca"...
E' un piacere leggerVi. Più fantasia di così...franca
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