lunedì 22 settembre 2008

Amica malinconia

Ho pedinato a lungo un’illusione
lungo le strade della tua città
nel pomeriggio di tram sferraglianti,
nel traffico nervoso di automobili.

Nell’ombra fresca delle vie più antiche
ho sperato di incontrarti per caso,
vederti uscire da qualche caffè,
da un negozio di moda, da un bazar.

Ma è stato tutto inutile perché
tu eri già in me, con la malinconia.


The Fallen, "Il mio colore è il grigio"


1994

domenica 21 settembre 2008

Parole di una vecchia lettera

Le tue parole schiudono ricordi:
dici dell’oro della catenina
e di certi riflessi nei miei occhi;
io rivedo le tue mani leggere,
il gesto bianco dell’abbandonarsi.

Volevi le poesie: adesso le hai avute,
ma il prezzo che ho pagato è troppo alto,
è un coltello confitto nelle carni
dove l’amore vive, cuore o mente
o - come dicono - reazione chimica.

Volevi diventare la regina
di questo regno stopposo di poeta:
ebbene, vi hai regnato, regni ancora
in una incontrastata dittatura
che uccide a sangue freddo oppositori.

Ed io ammiro l’omino con le borse
della spesa parato innanzi ai carri
cinesi, ma non ho identica forza.
Continuo a farmi massacrare, Tantalo
del tuo amore, Fenice che rinasce
da un insistito rogo di illusioni.


Fotografia © Liligraphie/Freepik


2002

sabato 20 settembre 2008

La gomena

Le tue parole sono frecce acute
- non mi lasci dormire, scivolare
nelle paludi del mio disincanto.

Il tempo è l’acqua, il tempo è l’orizzonte
dove una nave appare e s’ingrandisce.

Ed io che non guardo più gli orologi
mi aggrappo al canapo, rimango a galla
in questo torbido braccio di mare.

E tu reggi la gomena, dal molo.


Vladimir Kush, "Arrivo della nave a fiori"


2005

venerdì 19 settembre 2008

Il male oscuro

“Era il male oscuro”.
  CARLO EMILIO GADDA, La cognizione del dolore
La Sicilia risplende nella sera
di fanali infilati come perle
il male oscuro s’è sopito, spento
no, non potrà mai sparire nel nulla
ma lontano dai picchi dello Sciliar
lontano dalle fisime credute
per quanto ritenute non fondate
il mondo ha ritrovato l’equilibrio
lontano dalle capsule che calmano
il dolore e il terrore senza mai
eliminarlo e neppure intaccarlo
lontano soprattutto dagli uomini
che sanno fare così tanto male
lontano guardando il sogno si vive.


[dopo la rilettura del romanzo
“Il male oscuro” di Giuseppe Berto]


Edward Munch, "Malinconia"


1993

giovedì 18 settembre 2008

La donna e il soldato

"Un chevalier va dans la plaine
la jeune fille pense à lui.”

GUILLAUME APOLLINAIRE

LA DONNA

“Io l’ho pensato a ogni cambio di luna
quel volto ovale, sincera e curiosa,
come se quelle sue frasi d’amore
conoscessero una saggezza sacra.
Basta un minuscolo balzo del cuore
per perdersi nella malinconia.”

IL SOLDATO

“Donna, terribile è sempre la guerra,
diffonde nel mondo l’Apocalisse.
I suoi tratti femminei si confondono
alla luce possente dei mortai.
L’odore acre del sangue mi reclama:
le parole d’amore le ho scordate.”


Alfred Eisenstaedt, "Kissing the war goodbye"


2002

mercoledì 17 settembre 2008

Tarda estate

"Rosso ruggine e grigio cenerino."
ANTONIO MACHADO, Soledades, LVI
Canta alla tarda estate la cicala,
ignara delle nubi che si addensano
su montagne e colline come gala
nefasta di medusa. Si condensano

le nebbie mattutine sopra i fiumi,
sopra i laghi di questa dolce Brianza:
eccoli lì sopra i colli, tra i fumi
levati dalle stoppie, quasi danzano

nel vento che soffia fresco e cattivo,
fusi con il sentore della pioggia
reclusa negli oscuri nembi. Tace

adesso la cicala e un merlo schivo
sul melo vigila il cielo di brace
dal ramo infido dove il nido poggia.


Darko Topalski, "Alba sul fiume"


1999

martedì 16 settembre 2008

Pagliaccio timido

Inventavo parole per vedere
il tuo sorriso: facevo il buffone
ma non ero che un pagliaccio timido
- il mio coraggio era stare con te
ed incendiare il mare come un gioco
di prestigio nell'alba solitaria.
A quell'ora dormivi nel tuo letto
con la camicia da notte ed i segni
del lenzuolo sulle gambe abbronzate.
Sollevavo in alto le mani e il sole
usciva dall'acqua al mio comando:
era per te, per te, amore mio.


Danhui Nai, "Surfside"


2007

lunedì 15 settembre 2008

Sera di settembre III

Ho lasciato i riflessi verdeggianti
nel lago e le oche bianche cui una bimba
gettava piccoli pezzi di pane.

Ora nel cielo risplende la luna
quasi piena di settembre, signora
incontrastata della bella notte.

La mia stanchezza è un truciolo di vento,
leggero come il pane che la bimba
gettava ai becchi gialli del Segrino.


Dorothea Sharp, "Dando da mangiare alle oche"


2007

domenica 14 settembre 2008

Autunno senza primavera

Muori ogni giorno nella mia memoria,
svanisci come le foglie sul ramo
in un autunno senza primavera.

L’ombra che si stampò sulla mia retina
è un anello di fumo che si squaglia,
è un giornale ingiallito dalla luce.

E fino a quando ricorderò il passo
lieve della tua andatura, il leggero
elevarsi del piede nella danza?

Fino a quando saprò ridisegnare
il sorriso evocato da una frase,
la camminata triste dell’addio?


David Lorenz Winston, "Sogni passati"


2002

sabato 13 settembre 2008

Primo mattino

Le pozzanghere azzurre del mattino,
il velo lieve di foschia nel sole
come un pulviscolo tra terra e cielo.

E cerco l'equilibrio dentro me
per evitare le preoccupazioni,
per essere nel centro di me stesso.

La prua della mia nave fenderà
i ghiacci, solcherà i mari, sicura.


George Birrell, "Porto di primo mattino"


2007

venerdì 12 settembre 2008

L'amore, l'amore

L'amore nudo, questo amore biondo,
l'amore nero che scuote le chiome
e poi torna contrito con le mani
in grembo e un velo rosso sopra i seni.

L'amore vero che si esaurisce in sé,
l'amore crudo che diventa pianto
e poi finisce nel pozzo dei sogni
come una pietra scagliata nell'acqua.

L'amore, l'amore è quello che cerco
come il bambino che tende le mani.


Kirsty Wither, "Uscendo"


2007

giovedì 11 settembre 2008

Viaggiatore in un ricordo lacero

“In un tempo che non balza né affonda.”
  ALESSANDRO PARRONCHI, Lido
Attraverso la porta che conduce
a mondi inesplorati che di te
parlano come rifulge una luce
nello specchio annebbiato di un caffè.

Mi chiedo se è un riflesso che traluce
o un’ombra scivolata sul pavé,
non so decidere se sia più truce
soprassedere e scacciarti da me

o seguire l’impulso di cercarti,
viaggiatore in un ricordo lacero:
e se fa troppo male abbandonarti

perderti sarebbe anche doloroso.
In questo dubbio da sempre mi macero,
resto vivo in questo giro vizioso.


Fotografia © Hulton Collection


2007

mercoledì 10 settembre 2008

L'estate finisce

Del tempo che passa è testimonianza
l’assottigliarsi del tubetto bianco
e azzurro del dentifricio. Di te
ho soltanto fermagli per capelli
e una matita verde mordicchiata.

Ma l’estate finisce e mi rivolto
in quell’ultimo sole appiccicoso
come un cane tra steli d’erba secca.


Barbara Benedetti Newton, "Fine dell'estate II"


2004

martedì 9 settembre 2008

Notte a Pozzallo

Sul lungomare soffia forte il vento
e sa di sale e d’alghe nella notte
che spinge le onde lungo i contrafforti.
Le antiche palme della piazza muovono
gli ampi ventagli con suono di legno,
lugubre xilofono in contrappunto.

Non ho nessuna voglia di dormire,
desidero solo sentirmi parte
di questo lembo sperduto d’Italia,
assaporarne l’odore di mare
e cercare nel lunghissimo viale
illuminato l’ultimo caffè.


Fotografia © Daniele Riva


2003

lunedì 8 settembre 2008

Orti spogli

“In quel mattino chiuso io salii
  tra i vigneti già spogli.”

  GUIDO GOZZANO, “La Signorina Felicita”
Gli orti spogli del mese di settembre
hanno qualcosa di triste e perduto.
Gozzano probabilmente li amava,
con quelle rondini pronte a partire
e i pomodori maturi sui rami
secchi che già hanno dato profitto.

Se rimpiango l’estate non lo do
a vedere: questa malinconia
è una maschera che mi cela il viso
nel Carnevale che chiamano Autunno.


Timothy Easton "Finestre d'autunno"


2003

domenica 7 settembre 2008

Sera di settembre

Lontano un cane abbaia alla luna
che bagna gli orti spogli di settembre.
Anche il mio cuore è una spiaggia deserta
e scava nell’abisso dei ricordi
in cerca di una parola di vita.

La tua immagine sbiadisce ogni giorno:
e le fotografie lasciate al sole
sono piccoli fogli calcinati.
La radio mi dice che è giunto il tempo
di tornare, ma non ti ho mai lasciata.

Adesso guarderò fuori, trarrò
come un augure le mie previsioni
dall’orlo sfilacciato delle nuvole.


Fotografia © BrettSayles/Pexels


2003

sabato 6 settembre 2008

Un sogno fatto da sveglio

Ti aspetterò davanti alla finestra
sognando i gesti della tua presenza.
I monti azzurri cadranno nel buio
con la leggerezza delle piume.

Mi siederò a contare i miei rimpianti,
a sfogliare album di fotografie,
e cercherò nell’aria il tuo riflesso
un attimo prima di addormentarmi.


Fotografia © Rakatz/Pixabay


2003

venerdì 5 settembre 2008

Una goccia d'ambra

“Che dirò dell'Amore? È il nome che si dà al dolore per consolare coloro che soffrono.”
  PIERRE LOUYS, Afrodite
E se l’amore è umano avrà inizio
- come il vagito del bimbo che nasce -
e avrà una fine con tutto il suo strazio.
Non puoi dimenticare quella folgore
che appiccò il fuoco un giorno senza lampi,
Non puoi dimenticare come sembrò
diverso all’improvviso il cielo a giugno.
Non puoi dimenticare il suo sorriso
appiccicato al buio degli specchi.
Vorresti affidare all’oblio il dolore,
quel lentissimo cadere nel vuoto
lacerante più dello stesso morire.

Vorresti abbandonare quell’amore
come deponi la camicia bianca,
o lo zaino tornando da una gita.
Non puoi, perché l’amore non è umano:
viene dal tempo, viene dagli dèi,
e ingloba in sé la tua vita - ogni vita -
come un insetto in una goccia d’ambra.



Fotografia © Jacek Abramowicz/Pixabay


2003

giovedì 4 settembre 2008

Luminoso mattino di settembre

Luminoso mattino di settembre,
ti rispecchi azzurro nelle pozzanghere
abbandonate dalla notte estiva.

Sulle colline risplendono chiare
le chiese ed i filari delle viti
si gonfiano della dolcezza dell'uva.

Cammino assaporandoti nell'aria:
sei quel gusto più aspro e più frizzante
rimasto quando il cielo si è aperto.


Françoise Persillon, "Settembre in Provenza"


2008

mercoledì 3 settembre 2008

Settembre

Vola l'estate giorno dopo giorno
come gli insetti, come le farfalle,
come le rondini nel cielo basso.

Settembre è un grumo di calore esploso
nell'aria limpida del pomeriggio,
lieto ricordo che ti riempie il cuore
ma che la sera ti lascia soltanto
una lacrima di malinconia.


David Jackson, "Settembre in Toscana II"


2007

martedì 2 settembre 2008

Cronaca di un addio

Che l'amore finisca, che si sgretoli...
Ma intanto pompa il cuore senza requie,
le valigie rigonfie di vestiti
attendono nel vuoto della porta.

Le parole potrebbero ferire,
acuminate lance nei costati.
Meglio il silenzio, quella vacuità
così vicina al nulla, al non esistere.

Solleva il suo volo biondo e sottile
dall'alcova perduta del divano.
Muove l'azzurra mano inanellata,
disegna una carezza d'inquietudine
abbandonando nell'aria già fredda
la curva parabola dell'addio.


Dipinto di Sally Storch


2001

lunedì 1 settembre 2008

Pioggia nel mattino

Scivola come pioggia nel mattino
sul bordo delle tue ciglia una lacrima
e ti sorprende la forza crudele
di quel ricordo giunto all’improvviso.

Non ti assomiglia più ormai, adesso che
il tempo si è chiuso come conchiglia
attorno a un piccolo grano di sabbia,
adesso che il vento ti porta aromi
stranieri e ti senti molto lontana,
nello scrigno dorato del ricordo.


Richard Osbourne, "Londra - Il sole dopo la pioggia"


2008

domenica 31 agosto 2008

Amore ritrovato in un cassetto

“Che sublime puerilità è l’amore!”
  ALEXANDRE DUMAS FIGLIO
I nostri giochi di bambini tornano
utili adesso, esche per la ragione,
i nostri piccoli passi su strade
che esploravamo esplorando noi stessi.

Amore ritrovato in un cassetto
dividi questi giorni come mele:
la lama netta separa il passato
dal futuro riscrivendo la trama.

Adesso mi sorridi dalla foto
e non sei tu e non sono io ma quelle
facce ridenti con la Coca-Cola:
il tempo un tratto cancellato a biro.


Fotografia © Evghenija Shuchman/Pexels


2005

sabato 30 agosto 2008

Fuori dal tempo

La luce intensa, il colore del lago
portano a vivere fuori dal tempo,
e i ricordi si raccolgono in me:
viali alberati cui giunge la voce
del mare lamentosa lungo i moli.

C’era la stessa musica che adesso
suona la radio del chiosco dei cedri.
Come se il tempo si fosse fermato.


Fotografia © Daniele Riva


1990

venerdì 29 agosto 2008

Se i miei ricordi come miele

Se i miei ricordi come miele gocciano
ancora torni con la tua avvenenza
a sedurmi, con il sorriso dolce.

E ti ho sognata, amore mio, stanotte:
eri la guida ai miei passi leggeri,
eri Beatrice nei meandri del sonno.

Ed ora che seduto ascolto Mozart,
sebbene tu non sia al mio fianco, sento
ancora forte quella tua presenza.


Fotografia © Pngimg


2008

giovedì 28 agosto 2008

Magritte

I.

Alla finestra fiori ed un dipinto
di Magritte: lune nude e senza stelle.
Tu dicevi parole con un senso
ma nel mare quel senso si sdoppiava
come fanno i pensieri dentro il vino.
E nel ricordo il tempo si raddoppia,
triplica, rassomiglia all’infinito.

II.

Non c'è dubbio: sei bionda come un giorno
di sole con il cielo azzurro, il mare
e bianchi cirri soffici d'ovatta.
Il tuo sorriso è più reale del reale
e tra sogno e realtà tutto compenetra:
magia, passione, purezza e bellezza...
Sembra che quello che non è non solo
sia ed esista, ma che sia sempre stato.


René Magritte, "La magia nera"


1993

mercoledì 27 agosto 2008

Donna con velo rosso

Agita il velo rosso come un drappo
da battaglia - orifiamma di bellezza -
e gioca con specchi di nudità
- il mare la conosce tutta intera,
anche la sabbia ne serba la forma.

Abbandona al grecale quella fiamma
ed il vento la culla sulle onde.
Ora si dona al sole del meriggio,
all’abbraccio della malinconia,
dolce come l’estate che finisce.


Talantbek Chekirov, "Ragazza in rosso"


2008

martedì 26 agosto 2008

Agosto finisce

L'estate scivola via lentamente
con il suo aroma verde di basilico
e il cuore rosso dei pomodorini.

Lo zampirone al geranio fuma in un angolo
elevando spirali profumate
al cielo lucido della finestra.

Nella dolcezza di ogni decadenza
si vive in bilico: agosto finisce
tra spensieratezza e malinconia.


Vita Schagen, "Ramo di pomodori"


2008

lunedì 25 agosto 2008

L'assimilazione

“Ricompongo di rose il tuo passato.”
  MARIO LUZI, Terra
La osservo con le lenti deformanti
- il ricordo, il sogno, o la memoria? -
perché lei mi diventi in qualche modo
te e inconsapevole possa imitarti.

Io sono qui fermo, un solido masso,
e intanto il mondo gira come trottola,
vortica su se stesso, si sfiletta
come la vite quando gira a vuoto.

La guardo mentre compie quei tuoi gesti,
la vedo che sorride come te
e parla a lungo e non cerca pretesti:
beve il suo drink con gola di velluto.

La sera scivola tra le mie mani:
è un fluido insano di vecchi ricordi,
è altro male che mi infliggo, dolore
nostalgico che viene a imprigionarmi.

Lei non è te, per quanto nella notte
ti possa somigliare; si conosce
il trucco, come un film, come un romanzo:
e per non vero lo si riconosce.

Dovrei abbracciarla, stringerla al mio petto,
scacciarti da lì una volta per tutte
e, come sulla sabbia dopo il vento,
ricominciare a scrivere daccapo.



Rhanavardkar Madjid, "Scena in un bar I"


2003

domenica 24 agosto 2008

Autoritratto

“Io sono l’infinito raccolto”
  JUAN RAMÓN JIMÉNEZ

Raccolgo i miei preludi e li rigiro
come anelli di chiavi tra le dita,
le mie risorse sono le illusioni
ma non me ne convinco, anzi, al contrario
ne ricavo emozioni che rispecchiano
i miei sogni e risplendono di me.
E li perlustro minuziosamente
per estrarne anche il minimo tesoro,
risorgo in un raggio di sole, vivo
nel riscontro imprevisto di un rimpianto.


René Magritte, "Il figlio dell'uomo"


1992

sabato 23 agosto 2008

Attesa del passato

“Nell’attesa di ciò che è stato.”
  GIOVANNI RABONI
Chiusa in un cassetto di fotografie
giaci su un letto di conchiglie e sassi,
sul giardinetto zen del nostro amore.

E già al tatto si frantuma la rosa
che fu una sera sul tuo seno bianco.


Georgia O'Keeffe, "Rosa bianca con delfinio N. 2"


2003

venerdì 22 agosto 2008

Tasche vuote

Non ho creduto mai ai giuramenti:
Catullo dice “Scrivili sull’acqua”.
Ai tuoi occhi credevo, alle tue lacrime.

Trascorso è il tempo, i fiumi sotto i ponti,
le mie parole semi sparsi al vento,
perle false le tue nella memoria.

Nella mattina grigia di città
la gente continuava la sua vita,
io dalla tua casa mi allontanavo
come un ladro, chinando il capo al suolo.

Eppure eri tu che mi derubavi:
avevo il mio sogno, avevo il mio amore
quando, passando per l’andito scuro,
ero salito al tuo salotto buono.
Ne sono uscito con le tasche vuote.


David Graux, "Perdonami"


2002

giovedì 21 agosto 2008

Lazise, prima del temporale

Il vento è un’onda che viene dal lago
e invade le antiche vie entro le mura,
spegnendosi sulla Dogana Veneta.

Il cielo è tavolozza di tramonto,
ombroso per l’imminente tempesta,
i turisti ne osservano il colore,
come se fosse tela di museo.

Una bambina ritta sulle punte
scruta nel cannocchiale la penisola
di Sirmione, l’altro lato del lago,
una lineetta scura nel cobalto.

La luce cade gialla all’orizzonte
dove le nuvole non hanno forma,
ma a Bardolino, a Garda certo piove
e i primi lampi squarciano già il nero
entro le antiche mura di Lazise.


Fotografia © Daniele Riva


2002

mercoledì 20 agosto 2008

Cartolina

Se pellegrino vado per il mondo
è per quest’ansia di sapere e dire
che ho veduto e goduto e conosciuto.

L’ appagamento è già malinconia:
nel desiderio la speranza è il gallo
che canta appena si leva il mattino.

Adesso che cammino per le strade
polverose lasciandovi i miei passi
come una firma in calce a un documento
è questa delusione che ho sancito.

Si parte un giorno, pirati del sogno,
si assalta il mondo con navi corsare
senza sapere che si tornerà
una sera con il gesto di Odisseo
nelle mani e il forziere sulle spalle.

Gli ombrelloni del caffè si rovesciano
nella scodella scura di sangria.
Alla cartolina aggiungo i saluti.


Gary Max Collins, "Marciana Marina"


2008

martedì 19 agosto 2008

Il riposo

Il riposo risplende alla finestra,
è un piccolo rimedio giallo al vuoto.

Tu appoggi dove l’ombra si diffonde
come un fiore oscuro tutto l’amore
che ti è rimasto - lasci l’orologio
sul comodino prima di dormire,
le mutandine nel cesto di vimini…

Il sogno che ti avvolge è una coperta
calda, un minuscolo sole per te.

Ti distendi lasciando che le mani
si cerchino sulle lenzuola bianche,
come farfalle intorno alla lavanda.


Henri Matisse, "Donna che si riposa"


2007

lunedì 18 agosto 2008

Oltre il respiro

“L'amore è cosa tenera? È ruvido, villano,
  rumoroso e punge come se avesse le spine.”
  WILLIAM SHAKESPEARE, Romeo e Giulietta
Gli occhi scaltri della curiosità
- la bambina che rovesciava i sassi
sentendo un fremito un giorno lontano -
ti hanno portato al mio covo spinoso:
dolcezza c'è, devi scavare a fondo.

Attenta a non ferirmi, a non ferirti...
Oltre il respiro troverai l'amore.



Miri Baruch, "Il bacio"


2007

domenica 17 agosto 2008

Besame mucho

Amore che mi scoppi dentro il cuore,
ti riversi come acqua alla fontana
e poi ruscelli via sotto il sole.

Risuona la canzone degli amanti
"Besame, besame mucho como
si fuede esta noche la ultima vez".

Freddo è l'abbraccio della solitudine
- stride in contrasto con la voce calda.
Non mi arrenderò alla tristezza che
trabocca, la squaglierò come neve
scaldandola alla fiamma del ricordo.




Karen Dupré, "Jazz"


2005

sabato 16 agosto 2008

Sera di agosto

Chiama la luce il muro, quelle nuvole
che si infiammano degli ultimi riflessi
nel cielo minaccioso dell'Oriente.

La sera un po' più breve mi ubriaca
di dolcezza, solleva nuove brezze
a cancellare il ricordo dell'afa.

Nel silenzio cristallino di agosto
si leva il canto aspro del rapace.
Le nubi si disperdono nel buio.


William Cunningham, "Il bagliore della sera: Tyrella"


2008

venerdì 15 agosto 2008

Pomeriggio di Ferragosto

Caldo pomeriggio di Ferragosto,
le speranze si riaccendono - bengala
timidi in una lunga notte estiva.

Raggiungo l’equilibrio camminando
sulle spine: il segreto è andare piano,
cogliere i giorni come il buon Orazio.

Se rido, se mi indigno è salutare,
la nuova gioventù non ha di questi
scatti - inerte penzola nel vuoto.



James Durden, "Estate nel Cumberland"


2007

giovedì 14 agosto 2008

Una dolcezza di miele

Leggo parole antiche di un poeta
e ascolto musica di Mozart. Fuori
stormisce il vento e il sole già colora
di rosso i vetri. Vola una farfalla
dalle ali nere e arancioni, si libra
leggera quasi seguendo le note
della Sinfonia numero 40.

Ho gustato una dolcezza di miele.


Salvador Dalí, "Paesaggio con farfalle"


1994

mercoledì 13 agosto 2008

Notte di stelle II

Questa notte di stelle ha un sipario
orlato di soffici nubi rosa,
la luce le dipinge d’oro fino.

Scruto il cielo cercando i bianchi bolidi
di San Lorenzo con i desideri
all’occorrenza pronti nelle tasche.

C’è solo nell’aria la carezza
dolce di una rosa, ombra pudibonda
nella frescura buia del giardino.


Fotografia © James Wheeler/Pixabay


2005


martedì 12 agosto 2008

La poesia di un momento

L’ostrica del ricordo ha in dono gesti
di rame e sguardi lunghi senza fondo.
Le mani tagliano l’aria ed il cielo
per indicare la costa e le nuvole,
dove il reale si fonde con il sogno.

La poesia di un momento si è scolpita
nella memoria, incisa del tuo viso.
Sorriderai finché vivrò, estasiata
davanti a un panorama, con la luce
dell’amore negli occhi di ragazza.


Howard Behrens, "Passeggiata a Bellagio"


2003

lunedì 11 agosto 2008

Exilé sur le sol

“Exilé sur le sol au milieu des huées
  Ses ailes de géant l’empechent de marcher.”
  CHARLES BAUDELAIRE, L’Albatros
Parlo alla mia anima inquieta di poeta,
mi racconto alla rosa che si spoglia:
affronto l’argomento dei ricordi
poi mi pento, sorvolo ed esibisco
scontrini di affetti che non mi placano:
“Ses ailes de géant l’empechent de marcher…”


Fotografia © Gonzalo Vasquez


1991

domenica 10 agosto 2008

Collezione di giorni

Incendia anche questa sera di porpora,
inonda l’Occidente di vermiglio,
dora l’orlo tornito delle nuvole.

Io ci sarò, dalla mia vecchia tolda
ammirerò il mutevole ricamo
e ne sarò lieto come un bambino.

Ritroverò dentro l’ultima luce
tutti i miei ieri e li riordinerò,
luciderò quella mia collezione
di giorni e alla fine lei apparirà.


Vladimir Kush, "Bacio d'addio"


2008

sabato 9 agosto 2008

Refugium peccatoris

Refugium peccatoris la tua bocca,
l'anello alla falange della luna
- alla ragazza che ti chiese lumi
dicesti che non era puro segno.

Ride ancora il pagliaccio di Murano
acquistato con altra paccottiglia:
credo conosca il tuo segreto e forse
serba negli occhi la tua nudità.

Sulla scacchiera tu muovi i pedoni,
io sono quello fermo in H2
a reggere i confini dell'impero.
Il tuo nome è tatuato sul mio cuore.
 
 

James Coates, "Gioco di scacchi"


2008

venerdì 8 agosto 2008

Dalla battaglia che chiamano amore

“I rapporti fra gli uomini e le donne son come
  il commercio degli europei in India: un
  commercio guerriero.”
  NICOLAS DE CHAMFORT, Massime e pensieri

Dalla battaglia che chiamano amore,
dal lungo logorarsi di parole,
da sguardi arroventati di passione
eccoti giungere al gorgo dei giorni.

Addomestichi il futile volere
e con dolcezza fai tacere il bimbo
che abita in me, gli neghi il palloncino
- altri vagano nel cielo, sfuggiti…


Kendra Baird, "Palloncini in fuga"


2007

giovedì 7 agosto 2008

La voce del mare

Ho risognato la voce del mare
- luminoso nell’alba risplendeva
come pietre micacee sotto il sole.

Quella sua voce chiara di conchiglia
mi parlava di te, delle tue bianche
carni che qualche volta gli concedi.

Al mio risveglio ogni cosa taceva,
il tuo ricordo svaniva nel giorno
come il profumo di una rosa tea.



Fotografia © Aneta Ivanova


2007

mercoledì 6 agosto 2008

Mercurocromo

Allontana il passato, tu mi dici,
ma le sue furie temi, le buriane.
Io vedo solo quelle sue premure,
le piccole certezze infilzate
come cippi miliari su una strada.

Non cedo, non mi abbandono: resisto.
Non è vero che sia venuto a patti:
ho solamente agevolato il passo
come una volta si correva incontro
alla parvenza ardua di un’occasione.

Ed ogni volta che sull’illusione
mi sono sbucciato i ginocchi, ho messo
un velo rosso di mercurocromo
ed ho ripreso a correre più forte.


Fotografia © Behance


2008

martedì 5 agosto 2008

Agosto

Agosto sa già d’uva e di parole
soffiate sotto il cielo del bersò.
Le mani che ramazzano le briciole
sono le stesse che scacciano mosche
e indicano laggiù i monti velati.

I pesci rossi sguazzano nell’acqua
della fontana: anch’essi all’estate
chiedono aria, con le code frustano
lo specchio che frantuma l’oleandro.
Sulla tovaglia a fiori di cerata
languono le pesche, le prugne rosse.

E mettiamo in fila queste ore lente
con i semi dell’anguria nel piatto.


Pierre Bonnard, "Tavola apparecchiata in giardino"


2008

lunedì 4 agosto 2008

L'amore e l'amicizia

Suona la musica di quell’estate
e il tempo si è ristretto, come elastico.
L’amore e l’amicizia si combattono
- discutevamo allora - o coesistono?

Ma adesso che l’amore e l’amicizia
si sono sciolti nei gorghi degli anni
solo quelle parole ci rimangono
come la polvere su uno scaffale.


Edward Henry Potthast, "Confidenze"


2005