martedì 3 luglio 2018

Quotidianità

Di queste quotidianità facciamo
mazzetti di fiori che ci doniamo
- ingenui innamorati di Peynet
o forse semplicemente amanti.

Il frigo da sbrinare, le stoviglie,
l’interruttore della luce che
balla un po’ diventano all’improvviso
minuscoli segmenti dell’amore.


Nelson

CAROL NELSON, “SCENA DI CUCINA”


2018



lunedì 2 luglio 2018

Struggenti lontananze

Struggenti lontananze orlano il giorno
- nato dalle memorie del passato,
è proseguito con la calma estiva
delle morgane lustre sull’asfalto
per spegnersi in questa aerea nostalgia
discesa con la bambagia rosata
del crepuscolo. Guardo dove sei
stasera e mi riempio il cuore di te.


Crepuscolo

FOTOGRAFIA © JU ON


2018



domenica 1 luglio 2018

Nel tuo nome

Indirizzi l’umore dal mattino
con le tue parole e i tuoi cuoricini,
battezzi il giorno nel tuo nome, chiaro
percorso che porterà il tuo pensiero
lungo i miei passi, sulle mie strade.
Andiamo insieme anche se divisi,
come capita in qualche storia zen,
come succede sempre nell’amore.


Biss

FOTOGRAFIA © LEON BISS


2018

sabato 30 giugno 2018

Il tramonto in tazza

La sera, ora che i giorni sono lunghi,
mi affaccio alla finestra e come Emily
Dickinson mi bevo il tramonto in tazza.

Resto a guardare il crepuscolo scendere
tra le montagne e le pianure come
una dolcissima nebbia rosata.

E il pensiero vola via leggero,
come una barchetta di San Giovanni
galleggia su quel mare senza fine.


Tramonto

FOTOGRAFIA © BHAVYESH ACHARYA


2018

venerdì 29 giugno 2018

Mentre brilla la stella della sera

Il crepuscolo allaga la pianura,
le memorie del giorno sono in fila
come un esercito di soldatini
disfatto dal passare delle ore.
Le enumeri, le valuti nell’ottica
della distanza - anche i rallentamenti
sulla A4 non hanno più quel sentore
di cupa impotenza, ora si dissolvono
nell’ultima luce e diventano nulla
mentre brilla la stella della sera.


A4

FOTOGRAFIA © QUIBRESCIA


2018

giovedì 28 giugno 2018

Il miraggio dell’oasi

I riflessi dorati di lontane
città mi abbacinano - sono terre
del ricordo o del sogno o appartengono
ad entrambe in una sinestesia
della memoria che sa come fondere
inspiegabilmente passato e futuro?
Provo a osservarli, un po' sbigottito
come il carovaniere nel deserto
che si imbatte nel miraggio dell'oasi.


Emmerz

LENA EMMERTZ, “VERSO IL VILLAGGIO”


2018



mercoledì 27 giugno 2018

Perché scrivi poesie? II

Perché scrivi poesie? un’altra volta
mi hanno chiesto. Per non dimenticare
le emozioni che provo. Le catalogo
come chi colleziona francobolli
o farfalle, ritorno ad ammirarle
dentro l’album e ritrovo le stesse
sensazioni, riprovo l’illusione
di aver sorpreso nuda la realtà.


Penna

FOTOGRAFIA © ZBORBB


2018