Pensando a te, nel buio, mentre il cielo
varia colore - foglio d'antracite
su cui la luna posa le matite
bianche - e la notte avanza a grandi passi.
Sei il mio rifugio, l'isola cui approdo
dal mio febbrile navigare - Odisseo
in sedicesimo e tu Nausicaa sempre
pronta ad accogliermi e consolarmi.
I raggi della luna ora inargentano
grandi nuvole sfrangiate. Riluce
in me il tuo viso, dolce e sorridente.
2013
Quando un mattino ti alzerai cercando
nella luce filtrata nella stanza
un mio segnale, ritroverai forse
questo germe di amore che bilancia
un peso di memorie e di illusioni.
Socchiuderai le palpebre, pensando
a me - io sarò il riflesso che danza
al limitare dello specchio, il fiore
languido nel barattolo riempito
d'acqua piovana - e l'ombra svanirà.
2013
Tieni la sobrietà del marmo rosa
nel solco palpitante dei ricordi
- così la lava scende verso il mare,
ribollente e ostinata ma con ordine.
La tua pelle conserva la memoria
delle lenzuola che noi stropicciammo,
delle carezze abbandonate in fretta.
È l’arcana mappa del nostro amore…
2007
Profuma nella pioggia il caprifoglio,
papaveri in un prato come mare
galleggiano sull’orlo del mattino.
La bella estate è un amore atteso,
il suo abbraccio tante volte invocato
ha la dolcezza dei sogni perduti.
Un raggio di sole si affaccia timido
e subito si apre azzurro il fiordaliso.
2013
Fioriscono le rose nella luce
e sono le signore del crepuscolo
con le loro corolle vaporose
da ballerine di flamenco. Forse
vorresti che te ne cogliessi una:
la porteresti al naso respirandone
il profumo, la porresti sul seno.
Ma io la lascio intatta sul roseto,
il più vivo segno del mio amore.
2013
Gli ulivi del lago hanno un colore
di vento e di luce chiara riflessa,
le loro foglie tremano leggere
come le onde cullate dalla brezza.
Le radici tuffate nella terra
sanno il passaggio lento della carpa,
l'infinito fluire d’acqua dolce
che segna il tempo e segna le cortecce.
Adesso danzano al sole di giugno
nell'alitare caldo del favonio
- un nonnulla d’eterno che sorprendo
tra la polvere della passeggiata.
2013
Quella che ti racconto è la poesia
del domani, come raggi di sole
che forano le nuvole o la luce
che appare all'improvviso nella nebbia.
Tu chiamala sogno oppure rivestila
con i broccati della fantasia,
intessila con il refe dorato
di tutti i tuoi desideri, abbelliscila.
Quello che conta è che nella sua trama
i nostri fili ancora si intreccino.
2013
