dell'Africa a modulare il suo canto
da un nido rubato con crudeltà.
Lo sentiremo un mattino più caldo
riecheggiare in un'aria fiorita:
cucù, cucù... Diremo: «È primavera».
Ora soltanto leggiamo i suoi segni
sparsi qua e là distrattamente come
zampette di uccelli nella neve.
Ma tornerà il cuculo dai deserti...