e si spegneva nella sera languida.
L'estate, come la vita, era piena
di promesse, così l'anno che nasce.
Non avevi ancora detto che il tempo
fa passare l'amore, lo sopisce.
Non avevo gridato «Sii felice!»
nel mio addio disperato annullandomi.
Sulla panchina ascoltavamo il mare
lontano lamentarsi tra gli scogli.
Nell'aria l'ultima tua frase ancora
risuonava, leggera come nenia.
Avevi sussurrato al mio riguardo
che è sciocco opporsi all'amore, combatterlo.
Avrei dovuto ascoltare quei grilli:
dicevano «L'estate è tanto breve».
Invece mi arresi, soldato vigliacco,
cadendo dritto nella tua imboscata.