sabato 28 marzo 2009

Saltellano le gazze

Saltellano le gazze bianche e nere
sulle tegole nuove, sui pluviali
nel sole obliquo del primo mattino.

Danzano amore in questa primavera
che comincia e diffonde i suoi profumi
nell'aria, danzano con dolce grazia.

Resto a guardarle mentre l'alba arrossa
i corridoi, anche il mio petto si gonfia
d'amore e il cuore canta la sua gioia.


Fotografia: IVN Vecht & Plassengebien

venerdì 27 marzo 2009

Mattino di primavera a Milano

Accende il nuovo verde sulle piante
il vento che porta meravigliose
nuvole a illuminarsi sui palazzi
ottocenteschi, su gru e grattacieli.

Eccola la poesia, ecco la magia,
l'oro insignificante che riluce
nel piccolo mattino milanese
di giornali incollati alle inferriate.

Eccola, la poesia: azzurra e bianca
dietro i torrioni scuri del Castello,
gioco di luce sui marmi del Duomo.
Stamattina il suo nome è primavera.


Milano, Piazza Cordusio

giovedì 26 marzo 2009

Resta, immagine di lei

Resta, immagine di lei, non sbiadire
nella memoria fino a diventare
un fantasma, non perderti nel tempo.

Resta, sorriso che m'innamorò,
non farti cancellare da un dolore,
espanditi, divieni l'universo.

Resta, ricordo di lei, non svanire:
rimani la perenne gioventù,
rimani lo sguardo dolce d'amore.


Fotografia: Jupiter

mercoledì 25 marzo 2009

Fuji

Sembra il Fuji la Grigna stamattina,
bianca di neve dietro i pruni in fiore.


David Hockney, "Mount Fuji and flowers"

martedì 24 marzo 2009

Il canto infinito del mare

Ascolto il canto infinito del mare:
è una voce che mi risuona dentro,
è il sangue che mi pulsa nelle vene,
è il palpito continuo del mio cuore.

Anche quando, lontano dalla costa,
percorro le pianure e le città
che hanno montagne grigie sullo sfondo,
io sento quel canto dentro me.


lunedì 23 marzo 2009

Estate del 1981

Dove potevo trovarti? Nei sogni?
Non riuscivo a pensarti traditrice.

Tornavi dall'America, da New York.
Sull'aeroplano guardavi amorosa.

Incarnavi la virtù, eri bellissima.
"Sono tornata", nel sogno, arrossendo...

*

Fiammeggiava la sera nel tramonto,
la forza tremula del tuono urlò.

E ti sognavo al mio fianco, chimera,
avevo versi da dedicarti.

Li dissi al cielo, li gridai alla notte
nella mia rigida gabbia di vita.

E mi parve che dal nulla sbocciassero
fiori, non erano che vaghe stelle.


Jack Vettriano, "The last great romantic"

domenica 22 marzo 2009

Io sono il poeta

Faccio barchette per piccoli laghi,
varo gusci di noce da pozzanghera:
io sono il poeta, sono il visionario.

Affido i miei versi a incerti navigli
senza corazze né scafi d'acciaio:
volano lievi come bianchi petali.


Fotografia: Heather Johnston