mercoledì 7 maggio 2008

Tempo d'amore

È fluido che ipnotizza quel tuo amore,
un bagliore violento che stordisce.
E, come il viaggiatore sente il mare
nel sangue ancora prima di avvistarlo,
ti avverto in me come un’agitazione.
Chiudo gli occhi e rivedo le lagune,
le sagome di case sulle isole:
non vedo più quella lavagna nera,
quell'infinito vuoto come spazio.
I tuoi occhi vedo, perché l'amore
ha il tuo sguardo smarrito nel crepuscolo.

E la parentesi aperta quel giorno
contiene ancora cifre, segni e lettere
e ancora assomma e moltiplica, vive
insomma, anche se talora divide.
Non ha trovato la gemella opposta
che significa fine - non l'omega -
ed è. Da questo minuscolo verbo
prende linfa e respira, come fiume
percorre la pianura, qui impetuoso
e travolgente, là breve rigagnolo
che a malapena scorre tra le pietre.

Un giorno romperà gli argini e tu
dovrai serrare la porta del cuore
o spalancarla, lasciarti invadere:
sarà tempo d'amore, tempo di te.




Jack Vettriano, "Back where you belong"


2002

martedì 6 maggio 2008

Caffè a Cordusio

Guardo Milano scorrere dai vetri
oltre la simmetria dei tavolini
- tram arancioni si infiammano al sole
di maggio con riflessi iridescenti;
negli specchi si portano i palazzi
del Cordusio e cieli di catenarie,
effimeri fiori sbocciati al centro
della città, all'altezza del cemento.

La folla anonima è un fiume che scorre
per Via Dante - ne scorgo le camicie,
i seni, i tacchi, le cravatte chiare.
Da questo tavolino di caffè
ne sento il palpito, come di un cuore.



Fotografia © Daniele Riva


2008

lunedì 5 maggio 2008

Credo quia absurdum

Abbazia di Sant'Egidio, Fontanella
Credo quia absurdum… ecco, ora l’ho detto
su queste pietre consunte dai passi,
su queste pietre corrose dai secoli
dove la mano posò la sua croce.

Credo quia absurdum… per come la luce
attraversando l’antica monofora
disegna nel fresco dell’abbazia
un piccolo miracolo di sole.

Accolgo le parole di Agostino
le sigillo nell’antro delle labbra
- diventano soltanto pura luce
per cucire la fede e la ragione.



Fotografia © Daniele Riva


2008

domenica 4 maggio 2008

Perché è domenica

Ragionando su aspetti risaputi
ti siedi e liberi pensieri come
un'acqua che scorra, fresco ruscello
che discenda dalla tua bocca al mare.

La libertà è trovarsi in questo parco,
sfiorare con le dita le ringhiere,
guardare le anatre nuotare calme,
sostare sul legno delle panchine.

E raccontarsi che la vita è bella
mentre tu, china, stuzzichi una foglia
che spunta da un germoglio nel terreno.

Perché è domenica, perché tu sei
una donna, perché questo è l'amore.



James Coates, "Coppia sdraiata su  un prato"


2006

sabato 3 maggio 2008

Sera sul balcone

Con le mani aggrovigli le distanze,
ravvicini le nuvole sospinte
da un vento minaccioso sopra i monti,
allontani le case dei dintorni
- e se ci fosse il mare dietro le piante
che tagliano il percorso delle rondini,
se dune di sabbia chiara si aprissero
dove si ergono seni di colline,
se le gru fossero quelle di un porto...

Il temporale si è dissolto in fretta,
avrà lasciato tutta la sua furia
sulla zona dei laghetti morenici.
Adesso punti le stelle, le sfreghi
tra le dita esprimendo desideri.



Fotografia © Daniele Riva


2006

venerdì 2 maggio 2008

Asiago 2006

La lunga strada che porta al Sacrario
è un fiume da percorrere onorando
la memoria di giovani perduti,
voci strozzate da un ramo di guerra
come il giacinto spezzato dall'erpice.

Il loro dono è chiuso dentro il marmo
bianco che svetta sulla breve altura;
le donne che non sono state amate,
i figli che non ebbero carezze,
i giorni mai vissuti, tumulati
da palle di cannone, da proiettili.

Ragazzi, siamo qui per voi - veniamo
con sguardo lucido e cuore pulsante
per non dimenticare il nostro ieri.



Fotografia © Daniele Riva


2006

giovedì 1 maggio 2008

Come la rondine

Ondeggia al vento l'erba alta di maggio
e i fiori gialli del sedano matto
galleggiano formando scie dorate.
La sonnolenza è un tubare di tortore,
è l'insistito grido del cucù,
è il caldo del pullover di cotone.
Unisco i sogni, i baci ed i ricordi,
assommo prati e granelli di sabbia,
riconto cieli e chiese e nubi gialle.
La vertigine mi tiene sul ciglio,
in equilibrio instabile sul filo.
se chiudo gli occhi posso anche volare,
come la rondine, dall'altra parte.



Peter Munro, "Rondine su una bicicletta"


2006