Arriva l’eco di giorni lontani
- memoria, come Sirena mi tenti
con la tua voce che sembra argentina,
con il tuo canto sfuggito all’oblio.
Ma è solo un’illusione: da vicino
quella melodia stride, è soltanto
un cigolio di cerniere consunte.
Resta un suono come sapore amaro.
FOTOGRAFIA © RON PIPPIN
2016
2 commenti:
La prima strofa apre al valore della memoria, alla speranza. Perché non cogliere dalla memoria ciò che di bello ci può offrire? La seconda strofa, invece, lascia proprio "un sapore amaro". "...quella melodia stride"...Non è che i punti in cui stride sono ancora da risolvere? Oppure sono punti in cui ora, nel presente, siamo diversi? Qui non si può leggere un cammino di crescita? Buon fine settimana,poeta
Confesso una voluta eco montaliana in questa poesia. Hai ragione: c’è una crescita, ed è quella di considerare il passato per quello che è con il suo bello e il suo brutto, senza più piangere la sua irrecuperabilità. Lo sguardo un tempo rivolto indietro ora è diretto al presente e al futuro.
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