Qui, dove il mare infuria, il tuo ricordo
all'improvviso si è dissolto, franto
onda su onda quasi che i cavalloni
in corsa fossero i giorni tra noi.
L’abisso lo ha attirato giù, lo ha travolto
come un osso di seppia - tra i piloni
la mareggiata dilaga, si mangia
la spiaggia. Quando il vento cesserà,
sarà soltanto una tabula rasa.
FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA
2014
3 commenti:
..la foto è davvero bella..complimenti!
..la poesia echeggia come il vento nella foto:)
ciaoo Vania:)
Ti lascia una sensazione di quel “qualcosa” che non merita l’oblio.
la natura sa sempre apparire in fotografia, qui ci ha messo qualcosa anche l'uomo con quei tendaggi. Naturalmente è una metafora della memoria e della necessità di dimenticare talvolta, di voltare pagina come la spiaggia dopo la mareggiata.
ciao Vania e ciao Asia
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