Sono io che ti creo, dico con Éluard,
quando tu mi sei memoria e il tuo volto
è tutto nelle mie mani di cieco
e il tuo seno nelle mie dita d'uomo
e il tuo sesso sulla mia pelle scura.
Sono io che ti creo e sono te
mentre il fiore dell'immaginazione
sboccia dal fertile terreno arato
del ricordo di ore trascorse insieme.
RENÉ MAGRITTE, “LA MAGIE NOIRE”
2013
2 commenti:
..imparai da te la parola artigiano etimologicamente...confermo/ricalco il significato come "tua parola" leggendo questa bellissima poesia.
ciaoo Vania :)
l'arte di creare, di fare
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