I.
Ancora insiste il rossore del giorno
- cura i tuoi occhi dolcemente stanchi
che non vuoi offrire al sofà del soggiorno,
alla televisione e a quei suoi campi
da calcio, a un vecchio film hollywoodiano.
Ti fermi ad osservare i paesi bianchi
morire nel tramonto, il falsopiano
dove svettano antenne come abeti
di Natale, il cielo sopra Milano
dove immagini i nuovi grattacieli
di Porta Garibaldi frantumare
la luce nei loro infiniti specchi.
II.
Sorridi - hai voglia di raccontare
ancora i fasti di un giovedì rosso,
una sera sprigionata dal mare,
una sera tanto diversa: «Posso
sedermi lì?» così era cominciata
ed era terminata a ridosso
di un'alba fascinosamente ambrata.
Ma a nessuno puoi dirlo, più a nessuno.
Quando la luna sarà tramontata
forse potrai ritrovare qualcuno
che condividerà il gusto del sale,
quel rimpianto di cui tu sei intessuto.
LEONID AFREMOV, “GOLDEN SUNSET”
2012
2 commenti:
...devo dire che questa poesia ...come il dipinto...colori solari...colori scuri...parole chiare...parole scure....sono in armonia.:)
ciaoo Vania
Falsopiano...seconda volta che lo trovo in vita mia....Liù....Alunni del sole. :))
Ah, Liù... me la ricordo anch'io!
È una poesia di contrasti che si armonizzano, hai ragione. E in effetti è così anche la vita.
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