sabato 23 giugno 2012

I fasti di un giovedì rosso

I.

Ancora insiste il rossore del giorno
- cura i tuoi occhi dolcemente stanchi
che non vuoi offrire al sofà del soggiorno,

alla televisione e a quei suoi campi
da calcio, a un vecchio film hollywoodiano.
Ti fermi ad osservare i paesi bianchi

morire nel tramonto, il falsopiano
dove svettano antenne come abeti
di Natale, il cielo sopra Milano

dove immagini i nuovi grattacieli
di Porta Garibaldi frantumare
la luce nei loro infiniti specchi.


II.

Sorridi - hai voglia di raccontare
ancora i fasti di un giovedì rosso,
una sera sprigionata dal mare,

una sera tanto diversa: «Posso
sedermi lì?» così era cominciata
ed era terminata a ridosso

di un'alba fascinosamente ambrata.
Ma a nessuno puoi dirlo, più a nessuno.
Quando la luna sarà tramontata

forse potrai ritrovare qualcuno
che condividerà il gusto del sale,
quel rimpianto di cui tu sei intessuto.


image

LEONID AFREMOV, “GOLDEN SUNSET”


2012

2 commenti:

Vania ha detto...

...devo dire che questa poesia ...come il dipinto...colori solari...colori scuri...parole chiare...parole scure....sono in armonia.:)

ciaoo Vania

Falsopiano...seconda volta che lo trovo in vita mia....Liù....Alunni del sole. :))

DR ha detto...

Ah, Liù... me la ricordo anch'io!

È una poesia di contrasti che si armonizzano, hai ragione. E in effetti è così anche la vita.