Eccoti ancora qui, seduto su
questo balcone estivo a coltivare
rimpianti, a giocare con i se e i tu,
con i ma e gli io per non dimenticare.
Sono rossi papaveri, ma forti
come fiori d'acciaio su zolfare
di memorie - zizzanie che non orti
colonizzano ma il tuo sentire
e rilasciano frantumi mai morti
di strade non prese e nascoste mire
rimaste a deteriorarsi nell'ombra,
ad inasprire, ad immalinconire.
WILLEM HAENRAETS, “UNTITLED”
2012
4 commenti:
...avrei detto a primo impatto che la foto non c'azzeccava ..più la guardo e più non c'è nulla da cambiare.
...un bravo sia per la variopinta poesia che la scelta della foto.:)
ciaoo Vania
Ho avuto la stessa impressione anch'io: l'avevo scartata, poi qualcosa mi ha attratto convincendomi che l'immagine era la più adatta per questa poesia, che fa parte di una serie di quattro (infatti questa è I, domani la II e via così...). Pensandoci, forse è quell'effetto flou che vela i colori: in fondo il rimpianto, la nostalgia è proprio così.
Non cambiare nulla, è bella così, si racconta malinconicamente con i colori dell'attesa e del rimpianto.
Ciao Renoir. Asia
infatti, non la cambio.
Grazie, Asia
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