ben bilanciato cammino tastando
con le mie parti più sensibili l’esile
strada che lega l’ieri ed il domani.
E io che un giorno la credevo solida
via lastricata come consolare
romana, l’Appia oppure la Flaminia,
mi riduco a sorreggermi sul filo
senza gettare mai uno sguardo giù.
Illustrazione © My Good Babushka
1996
5 commenti:
...molto "interessante"...questa Poesia.
...se si va "avanti"...è perchè si è percorso già una strada...e si ha imparato a camminare...il "problema"....è che gli ostacoli che si incontrano credendo siano uguali....non si conoscono mai....perchè siamo noi diversi.:(
...alle volte è bene guardare di sotto...per comprendere...e acquistare più "padronanza" di sè....almeno credo...:(...:)
ciao Vania
soffro terribilmente di vertigini... a parte gli scherzi, è una considerazione sulle nostre certezze, sulle illusioni e le sperane, che spesso consideriamo essere più (o meno) importanti di quello che in realtà sono
e quante volte muovendoci a piccoli passi abbiamo tremato, credendo di cadere irrimediabilmente di sotto..
bella poesia
Marie
Grazie... è del 1996 ed era un periodo difficile. Passato...
asia
Posta un commento