Se chiudo gli occhi non ha mai viaggiato
il tempo: vedo la mia maglia a righe,
la tua borsa di paglia, gli ombrelloni.
La brezza che soffia sulla mia pelle
è quella che spinge a riva le onde
e gonfia cirri bianchi sulla costa.
Se chiudo gli occhi, tu sei lì distesa
sul telo mare dai grandi fiori.
Ma le risa di due gazze su un tetto
mi riportano qui e il tempo è volato.
Quell'amore decanta nel bicchiere
dei giorni con il suo gusto d'amaro.
Walter Lazzaro, “Meriggio”
2010
5 commenti:
...l'ho dovuta rileggere parecchie volte....mi è difficile.
...pura nostalgia...più che amaro quell'amore...lo trovo...deluso.
ciao Vania
...sono tornata a rileggerla...c'è Anafora.
Dimmi di si...:)
amaro è il retrogusto che permane nella bocca dei nostalgici.... e un po' tutti lo siamo, ahimè
Bella come poche.Ci trovo anche del pentimento.Come se non si fosse mai,fino infondo,se stessi quando ci si rapporta con sensazioni incontrollabili e amori forse troppo idealizzati.
Allora:
1) sì, c'è una piccola anafora (Se chiudo gli occhi)
2) C'è nostalgia, e c'è anche rimpianto, l'amarezza è del rimpianto, la nostalgia ha in sé qualcosa di dolce
3) Con il passare del tempo si riesce a vedere più chiaro, forse anche con il dono dell'esperienza. E quel velo di pentimento c'è davvero, come un senso di tempo sprecato, non perduto...
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