“Difenderà i miseri tra la plebe,
i figli del povero farà salvi.”
SALMO 71
Con le mie labbra spaccate dal gelo,
con le mie vene gonfiate dal vino
chiedo perdono, Signore, perdono
se della mia vita ho fatto pattume
se dai giorni che mi hai dato in affido
ho tratto solo vuoti sonni etilici
se per mangiare mi tocca cercare
il superfluo degli altri nei bidoni.
Chiedo perdono, Signore, perdono
per questi miei giornali accartocciati
per queste vesti lacere e lordate
per questa barba incrostata di sporco
per queste mani annerite dal tempo
per i cartoni che mi sono casa
per le coperte che non mi riscaldano.
Ma in questa notte santa io ti imploro:
mandami l’angelo degli straccioni,
mandami il fuoco della bontà,
fa’ che mi senta ancora un essere umano.
Fotografia © Pax Christi
2002
6 commenti:
Vorrei poter sperare nella clemenza dei giorni invernali per affidarli a giornate più miti affinché non avvertano l'aria pungente e la fredda indifferenza.
Grazie Renoir. Buon Natale. Franca
perché Natale non è egoismo, ma Amore.
Grazie, Franca, e buon Natale!
spero che qualcuno di loro trovi la forza di "rinascere"... un passo alla volta, anche piccolo ma un inizio... ne vedo tanti a Milano, hanno toccato il fondo... alcuni -se solo lo volessero - potrebbereo risalire...
ci sono volti che vedo ormai da anni per Milano, la donnetta che sta fuori dalla Rinascente, per esempio... e mi chiedo sempre qual è la molla che ti costringe a vivere così, non può essere solo la più bieca necessità... ecco perché a Natale chiedo di aprire la porta della speranza.
La poesia è del 2002: volevo aggiungere come nota che "l'angelo degli straccioni" è Fratel Ettore, che purtroppo non c'è più...
Sai sempre come regalarci momenti di gioia e di riflessione. Grazie ancora da me. franca
ieri ho visto in tv il Papa pranzare con i poveri di Sant'Egidio a Trastevere: ecco il senso di questa poesia...
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