Ho bevuto un caffè nel nostro bar.
Non hanno più quei tavolini rossi
ma poltrone coperte di damasco.
Ero lì in piedi davanti al bancone
e sono tornato indietro nel tempo,
oltre le rose gialle dell’ingresso
e il pavimento a scacchi bianchi e neri.
Sedevi lì e riempivi un cruciverba
davanti avevi una tazza di tè,
sul tavolino di plastica rossa...
M.C: Escher, “Relativité”, 1953
2004
3 commenti:
E ti guardava negli occhi?
molto belli questi versi
Ci guardiamo sempre negli occhi, dal giorno che ci siamo incontrati. Almeno nel ricordo. Gli addii sono solo fisici, non mentali.
Hai ragione!
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