"Arrivederci fratello mareIl mare mi reclama, vuole i giorni
mi porto un po’ della tua ghiaia.”
NAZIM HIKMET
che gli ho negato, la mia nostalgia
di solitario in borghi di pianura.
Con le sue onde, con i litorali
rapisce i miei sensi, vuole che io creda
che dietro una ringhiera l’infinito
si apra oltre dune sabbiose. Non c’è.
La ragione mi grida che soltanto
la ferrovia c’è e i grandi capannoni,
case in cooperativa e ipermercati.
Adesso sono deserte le spiagge,
lunghe e vuote, levati gli ombrelloni.
L’umidità e il cielo grigio d’autunno
accolgono chi pesca e chi cammina
come una nebbia densa di ricordi.
Come la prima nebbia che è venuta
ad intridere i kiwi nei giardini,
ad accendere il rosso degli stop.
Il mare non mi avrà per altri mesi:
le strade mi porteranno lontano,
a dolci mercatini di Natale,
a luci gialle di fiere in città.
Dietro una curva, dietro una ringhiera
mi tenterà ancora e solo a fatica
la ragione saprà zittire il cuore.
Adolph Gottlieb, "Nebbia"
2003
2 commenti:
Plaudo la complessità del tuo pensiero...Sempre grandi le tue opere. In attesa del Natale...Ciao Renoir
Sì, aspettiamo tutti Natale, hai visto che ha cominciato a comparire nei versi...
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