Ma intanto pompa il cuore senza requie,
le valigie rigonfie di vestiti
attendono nel vuoto della porta.
Le parole potrebbero ferire,
acuminate lance nei costati.
Meglio il silenzio, quella vacuità
così vicina al nulla, al non esistere.
Solleva il suo volo biondo e sottile
dall'alcova perduta del divano.
Muove l'azzurra mano inanellata,
disegna una carezza d'inquietudine
abbandonando nell'aria già fredda
la curva parabola dell'addio.
2001
2 commenti:
Un addio.
Che triste.
Bellissima la poesia.
Sill
Benvenuta dal bellissimo Brasile, Sill. Grazie per la visita ed il commento. Lasciarsi è sempre triste.
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