e porta effluvi di tigli e ligustri?
Attraversa rade di motoscafi
e i barchini leggeri di Lucia.
Supera valli verdi di castagni
e boschi ombrosi coperti di ghiande.
Lo senti il vento? Soffia via le illusioni
come foglie secche e mi lascia addosso
il vestito nuovo del disincanto.
Esco ferito da lotte di rovi,
sferzato dagli scudisci dei rami,
ma sono vivo, finalmente vivo.
Porto in cuore le mie nuove speranze.
Fotografia © Daniele Riva
2008
5 commenti:
E' stupenda questa poesia e anche tutte le altre...però mi sono resa conto che dei commenti che ti avevo lasciato non sono stati salvati!
:((
buona domenica di peoesia
perchè dopo il disincanto torna un nuovo incanto...
molto bella, daniele
lucy, mi dispiace... non so cosa succeda con Blogger: a volte è capitato anche a me.
diletta, vivere è lottare e anche valutare; le illusioni cadute si sostituiscono e la speranza è già mezza felicità
Ogni pulsazione del cuore, appartiene ad una nuova speranza.
Riconoscerla, afferrarla, trattenerla e portarla con sè è però il più difficile segreto di vita. I battiti precedenti permangono in eco profondo e ritmato - compiere il passo verso un battito d'ali nuovo è impossibile sinchè l'antico ci trattiene...
Ma la speranza aspetta sempre, d'essere còlta...
La speranza è l'ultima dea, l'appiglio cui ci si aggrappa quando si crede di essere ormai caduti nell'abisso. Chi spera trova una nuova magia, senza rincorrere la venalità del desiderio. È la gioia dell'attesa che porta nella tradizione cristiana all'Avvento e alla Quaresima.
Posta un commento