mercoledì 31 dicembre 2008

Il pettirosso

31 dicembre

L’ultimo giorno dell’anno c’è ghiaccio,
il tempo sembra volersi fermare
incrostandosi a quelle pietre fredde.

Il pettirosso saltella tra l’erba
con il suo giustacuore colorato.
Resta nell’aria quel suo lieve volo
come un augurio pieno di speranza
per l’anno nuovo che sta per venire.



Fotografia da Pinterest

2007

martedì 30 dicembre 2008

Paesaggio invernale

Il merlo posa nero sulla mura
e dice che lungo ancora è l’inverno,
cerca con gli occhi prima che col becco
tra le foglie cadute qualche bacca.
I frutti arancio della passiflora
ricoperti di brina come glassa
soffrono un clima che non riconoscono,
attendono che sbocci primavera.
Nella pineta si alza la foschia
e il sole lentamente sale in cielo
per compiere il suo arco così breve.
Osservo nella stanza riscaldata
e sogno già le primule nel prato.



Fotografia © Daniele Riva

1999

lunedì 29 dicembre 2008

Ricordare

“Come una rosa in un deserto.”
  JUAN RAMÓN JIMÉNEZ
Perdersi in meandri di felicità
passate, scendere nelle caverne
dei giorni perduti per risalire
alla luce con nuove verità.

E non è forse questo, ricordare?
Vagare con fiammelle di ragione
in oscuri recessi per capire,
portare al presente nuove speranze.




Fotografia © Olivier Le Queinec

2004

domenica 28 dicembre 2008

Fine d'anno

“I giorni, i mesi, gli anni,
dove mai sono andati?”

DIEGO VALERI
Tristezza, tu dici, e felicità.
E la sera languidamente muore
come anche l’anno, il secolo, il millennio.
Questo finire ti pone davanti
bilanci che non vuoi neanche pensare,
ti costringe a guardare le tua vita
come se fosse quella di qualche altro,
quasi che nemmeno ti appartenesse.



Illustrazione © British Library Catalogue

2000

sabato 27 dicembre 2008

Amore domestico

Questo amore domestico è un colombo
che corre zampettando sul solaio:
lo senti nel mattino farsi luce,
avanzare nell'alba tra le ombre.

È la felicità del nulla, l'isola
che basta a sé ed esclude tutto il resto.
Vi svetti come palma, ne risplendi
ed io ai tuoi raggi riscaldo il mio cuore.



Fotografia © Wallpaper Dog

2004

venerdì 26 dicembre 2008

Come a ogni Santo Stefano

Il cielo è striato. Dicono la neve
vicina ma non la sento nell'aria.

Come a ogni Santo Stefano rimane
quel senso di appagamento, quel fondo
di delusione per la grande festa
che se ne è andata e tornerà tra un anno

Il cielo è strano. Magari la neve
è davvero lì dentro, in divenire.


giovedì 25 dicembre 2008

Buon Natale

Buon Natale al mattino che sonnecchia
e Buon Natale ai merli nel giardino.
Buon Natale alla nebbia che si leva
e Buon Natale al sole ovunque sia.
Buon Natale al silenzio della strada
e Buon Natale al pozzo ed al suo secchio.
Buon Natale agli alberi illuminati
e Buon Natale ai paesi addormentati.
Buon Natale a tutti e a tutto il mondo
e Buon Natale a te che sei lontana.





1999

mercoledì 24 dicembre 2008

Regalo di Natale

Infiocchetto per bene tutti i pacchi,
la brina bianca della nostalgia,
la solita collana di ricordi
che ti mando con la slitta veloce
e traboccante di Babbo Natale.

Ti dono i miei sogni e le mie speranze:
che nevichi, che un giorno ci si incontri,
che torni presto a rivedere il mare...

Spedisco l'allegria di questi giorni,
le campanelle, le candele rosse,
i centrotavola di pigne e d'oro.

E tutto l'amore che mi è rimasto:
se anche lo dividi, non diminuisce.



Fotografia © Public Domain Pictures

2006

martedì 23 dicembre 2008

Notte

Scende imponente e nera un’altra notte,
crollano le impressioni come tracce
di uccelli nella neve che si scioglie,
e i sogni si rivestono di luce.

E tu torni a parlare dentro me,
forse mi circoli nel sangue, forse
sei plasma sei respiro sei pensiero.
Vieni a soffiare dentro me la vita.



Joan Miró, "Donna davanti alla luna"

2002

lunedì 22 dicembre 2008

Verso Natale

Si accendono gli alberi di Natale
nella sera che porta le campane
di una chiesa lontana nell’aria
odorosa di neve e di gelate.

Negli occhi ho le corsie di ipermercati
ricolme di giocattoli e dolciumi,
cataste di bottiglie e panettoni,
montagne di pelouches e videogiochi.

Ma adesso nel freddo mi godo il cielo
del tramonto, l’arancio che svanisce,
il buio che cala presto, le stelle
che brillano sul capo dei pastori.




Fotografia © Pxhere

2004

domenica 21 dicembre 2008

Domenica di dicembre

Risplendono finestre nel mattino
- sono scintille vive che rischiarano
i pensieri nel giorno della festa.

Campane chiamano a Messe d'Avvento
con la grazia di aironi contro il cielo.

L'albero appena addobbato sfavilla
nel salone suonando Stille Nacht.
Sul mobile il presepe annuncia al mondo
che il Redentore nasce per salvarci.



Bill Brendon, "Stagione di pace"

2006

sabato 20 dicembre 2008

"Please come home for Christmas"

C’è stato un tempo in cui ero lontano
- non ti sembra di udire l’Ecclesiaste? -
e alberi di Natale e luminarie
erano delle ferite profonde.

Li guardavo tra quei monti innevati,
tra le vetrine adornate di pino,
tra i festoni bordati d’agrifoglio
e mi perdevo nella nostalgia,
ero un naufrago in balia delle onde.

Ma anche allora sono ritornato,
come per un miracolo, e la notte
di Natale ero qui, con la speranza
dentro il cuore e la gioia dell’attesa.



Fotografia © Daniele Riva

2007

venerdì 19 dicembre 2008

Notte di dicembre per te

Ti reco in dono questa notte fredda
e un velo di catrame sulla luna,
per te ho del cartoncino nero – le nuvole –
stracciato malamente e gli orli bianchi
a rivelare che è stato dipinto.
Per te le candeline dell’avvento
perché tu viva delle notti magiche
soffiando via il gelo della mia assenza.
Per te un biglietto d’auguri sonoro,
io mi accontento di nuovo del sogno.



Linda Benton, "Christmas tree"

1991


giovedì 18 dicembre 2008

L'inseguimento

Ti ho rincorsa come s’insegue un sogno,
pedinando i tuoi calzoni d’amazzone
lungo le vie del mattino, perdendoti
e ritrovandoti dietro una curva
fino a che d’improvviso sei sparita
e non rimane altro che la tua immagine
riflessa in uno specchio di vetrina.
Ma è un miraggio: soltanto il tuo ricordo.



L.S. Lowry, "The organ grinder"

1996

mercoledì 17 dicembre 2008

Quattordici anni

a Laura R., tanti anni dopo...
Sedevi sulla panchina di legno
e lì stringevi i tuoi quattordici anni
come un morbido orsetto di pelouche.

Io sedevo su quello stesso treno
e sorridevo ai miei quattordici anni
con gli occhi vispi della timidezza.

Dio sa quanto avrei voluto parlarti
ma le parole erano come fossili
incastonati nella mia memoria.

Mi limitavo ad osservarti appena,
seguivo i tuoi occhi mobili persi
nella campagna, oltre il finestrino.



Elvira Amrhein, "In verità c'è amore"

2006

martedì 16 dicembre 2008

Sera d'inverno

Un cielo di benzina ad Occidente
e la camelia bianca dell’inverno
fiorita come un fiocco di Natale.

Il tramonto si spegne lentamente
mentre un soffio di luce dall’interno
dilacera l’ombra come un pugnale.



Fotografia © Daniele Riva

2002

lunedì 15 dicembre 2008

Il giardino di Atlante

Nel cielo adamantino della sera,
quando da poco ha inizio l'imbrunire,
un luminoso giardino si accende
barbagliando riflessi sotto il sole
che lentamente altrove si inabissa:
sono i suoi frutti d'oro che scintillano,
meravigliosi specchi nel tramonto,
scaglie di luce salutano il giorno.



Dipinto © The Kuyperian Commentary

2000

domenica 14 dicembre 2008

Foglie in uno stagno

Sospesa la ragnatela dell'ombra
ed i penduli fili del passato
- tu chiamali ricordi o la distanza
che la memoria punteggia nel tempo.

Io quei giorni uno ad uno li conosco:
potrei narrarli per filo e per segno,
tracciarne la mappa solo sapessi
che così mi conducessero a te.

Ma tu non sei più tu né io del resto
e ombre noi stessi dentro quell'ombra
fluttuiamo come foglie in uno stagno.



Fotografia © Buddy Mays

2008

sabato 13 dicembre 2008

Cuore di poeta

Ciò che so di te è solo infinitesima
parte - la piccola stella splendente
nell'universo del cielo notturno.

Ma così tanto brilla, così è vivida
da illuminare tutto quanto il mondo
racchiuso nel mio cuore di poeta.



Sharon Cummings, "Eterno"

2006

venerdì 12 dicembre 2008

Sognando

La scena che riprende in controluce
si riavvolge nel sogno e riproduce
il mondo in dettagliate silhouettes.

Gli attori siamo noi, siamo caduti
nel gorgo solito della memoria,
annaspiamo per uscire al risveglio.

Sognando, scivoliamo nella vita.


Georgia O'Keeffe, "Series I, N. 4"

2005

giovedì 11 dicembre 2008

La Grigna splende

La luce che discende dalle valli
tinge di neve i viali di dicembre.

La Grigna splende, coperta di bianco,
apparsa dietro l'ultimo semaforo.

La sentinella delle nostre vite
monta la guardia immobile laggiù.

Ma dietro le mie spalle sogno il mare,
il frangersi delle onde sugli scogli.



Fotografia © Daniele Riva

2005


mercoledì 10 dicembre 2008

Il nostro vivere

Alla tua porta sostiamo ammassati
davanti a quelle tue diversità,
ai colori che cambiano improvvisi
come le calze in nylon di una donna,
agli abiti velati che già scivolano
con un fruscio d’ali. Siamo stupiti
davanti a tutte le tue meraviglie,
a quei misteri insondabili come
i cuori degli amanti e il loro nulla
che diventa infinito con un bacio.
Ci soffermiamo ammaliati davanti
alla bellezza, a visioni fantastiche
come sogni notturni, a quell’essenza
che svapora nel sole del mattino.
E tutto questo dunque è il nostro vivere.



Jack Vettriano, "Bagnanti narcisisti"

1994

martedì 9 dicembre 2008

Al sesto piano della Rinascente

Al sesto piano della Rinascente
alberi di Natale illuminati,
carillon che suonano Jingle Bells,
candele profumate, incensi d’oro,
tovaglie e tovaglioli rosso fuoco.

E poi, mentre cammini districandoti
nel grande labirinto del consumo,
appare la più grande meraviglia,
quella che non si vende e non si compra:
da una finestra anonima risplende
la bianca immensa facciata del Duomo.



Fotografia © Daniele Riva

2002



lunedì 8 dicembre 2008

Mattina di dicembre

“Quello che si dice l’amore, quel ruvido
  scoprirsi e cercarsi, quell’aspro sapore
  uno dell‘altro, tu sai, l‘amore.”

  ITALO CALVINO
Davanti ho il mio caffè nella tazzina
comprata al mercatino del boulevard.
E tu mattina di dicembre armeggi
con arance e spremiagrumi sperando
nevichi come nei film di Natale.

Il tuo sorriso è di bambina nata
per il gioco del sole e della luna,
bevi la tua spremuta senza zucchero
e lasci a me il ricordo e il desiderio.
Come dirti che fuori quest’inverno
sembra già primavera e il merlo grasso
posa sui rami blu dell’eucalipto?

Ti stupirai tornando questa sera:
avrò addobbato l’albero per te.


Fotografia da Twitter

2004


domenica 7 dicembre 2008

Purissimo amore

Questo stato di vita che mi eleva,
questo sentire che mi assale in piena
notte e mi lascia sulla pelle brividi
non è che amore, purissimo amore.

E arde in me, non mi divora ma nutre:
alimenta l'anima come il sangue
dona alla carne tutti i suoi elementi.


Jim Dine, "Rancho Woodcut Heart"

2008

sabato 6 dicembre 2008

I miei passi

“Io sono tutto ciò che sono stato,
  che sono, che sarò".
  PLUTARCO
Camminavo sulla sabbia bagnata,
i miei passi erano quelli di un tempo,
non lasciavano le orme che l’ondata
riempiva e lestamente cancellava.

Le mie impronte erano fatte di sangue
e carne, un marchio impresso che bruciava,
che disegnava gli anni ormai trascorsi.

Erano tracce in pietra, nel granito
- cammini fossili di dinosauri -
e il tempo nel cerchio si congiungeva,
non era più un percorso rettilineo:
riportava i miei passi sui miei passi.


Fotografia © Pxfuel

2004

venerdì 5 dicembre 2008

Mercurio

Vola con le tue ali sulle vene
nascoste dalle calze di cotone,
agguanta i cieli con forza d'uccello,
corvo d'inverno, rondine d'estate.

L'eterno è oltre le tue suole lise,
respira nel verde dei grandi boschi,
è una miccia innescata nelle nuvole.
L'azzurro sconfinato è la tua vita.



Giambologna, "Mercurio"

2005

giovedì 4 dicembre 2008

Il merlo

Il merlo che cammina goffamente
e forse fu milioni di anni fa
dinosauro in boschi di cicadee
fruga la terra cosparsa di brina
e non sa che la vita da lontano
discende come rombante cascata.

Se protegge nel nido i nuovi nati,
se cerca il cibo tra le foglie secche,
se la femmina inghiotte sassolini
per irrobustire i gusci alle uova,
intuisce che il segreto è nel domani.


Fotografia © Garden Bird

2004

mercoledì 3 dicembre 2008

Un riflesso passeggero

Cieli d'America nella memoria
e piccoli sognanti giorni stesi
come vestiti al caldo dell'estate,
perle infilate nella tua collana.

Ed io sono un riflesso passeggero,
come il sole al tramonto certe sere
d'inverno quando abbacina il vetro
di una casa persa sulle colline.

Questo per te sono diventato:
il misero istante di una stagione,
il tempo che ritorna a rosseggiare
come il viaggio compiuto in California.


Fotografia © Daniele Riva

2006

martedì 2 dicembre 2008

Milano

Irrompendo dalle sue sette porte
il mattino riprende la città
e le ridona vita all’improvviso
come se ridestasse un mostro antico.

Nella stazione della linea verde
distrattamente lei sfoglia un giornale;
il suo cappotto è una coperta logora
abbandonata sulla sua stanchezza.
Oltre l’arco del tunnel si spalanca
l’oscuro vortice pieno di freddo
che assorbe umidità e pensieri tristi,
finché non sbucano gli occhi giallastri
del vagone di testa del metrò.

E si incolonnano come robot
i passeggeri, rientrano nell’alvo
del treno, luminoso e riscaldato,
spariscono di nuovo dentro il nulla.

Lei conta monetine nel piattino
e non si sa decidere a raggiungere
la macchinetta che versa cattivo
caffè in tremuli bicchieri di carta.



Fotografia © Daniele Riva

2001

lunedì 1 dicembre 2008

Nel gelido mattino

Nel gelido mattino il tuo sorriso,
perduto come tanti altri oramai,
un’isola di caldo tra i ghiaccioli
di brina crepitanti sull’asfalto.

E ho camminato pensando all’amore,
a come sa scaldare anime e cuori,
ricordando il sorriso e il tuo saluto,
trattenendoli in me come il carbone
incandescente negli antichi scaldini.



John Anster Fitzgerald, "Natale"

1998

domenica 30 novembre 2008

Una stella vivida

E come accogli tu la mia speranza,
come tu porgi il viso perché inondi
l'ultimo sole la malinconia...

Io solo questo ti posso donare,
il roseo camminare nella sera,
il passo che accompagni la tua vita.

E la felicità è una stella vivida.



Leonid Afremov, "Sotto l'ombrello rosso"


2006

sabato 29 novembre 2008

Io sono te quando io sono io

"Io sono te, quando io sono io":
rigiro questo verso di Celan
come una caramella sulla punta
della lingua, ne gusto il sottinteso.

E questa fedeltà che è una prigione
diventa reggia, dimora di re,
perché tu alberghi in me con il ricordo
di giorni ormai lontani, andati via
nel vento con i granelli di sabbia.

Quel vento che soffiando da Levante
riporta gli odori di allora, i fiori
che infiammavano i giardini di sera.
"Io sono te, quando io sono io".


M. C. Escher, "Vincolo di unione"


2006

venerdì 28 novembre 2008

L'oro del ricordo

Nella luce deserta degli specchi
danza la polvere in coni sottili
- piccole schegge di giorni perduti
conservano memorie sfilacciate,
tessere indecifrabili di puzzle.

C'è un frammento di te, un risveglio giallo
che infiamma il cuore nudo del mattino,
lascia il profumo verde dei capelli
alle lenzuola ancora aggrovigliate.

E niente più: tutto risuona falso
o fuori posto come nei solai,
nei vecchi ripostigli abbandonati.
Ciò che risplende è l'oro del ricordo.


Gustav Klimt, "L'albero della vita"


2006

giovedì 27 novembre 2008

Come il rivo

La vita scorre, flessibile giunco,
e segue il rivolo d'acqua gelata
lasciato dalla neve che si scioglie.

Tu porti le tue mani sopra un treno
ed impigli gli anelli dentro i guanti,
sorridi al mondo che ti vede stanca.

Ieri è un dolore chiuso nello scrigno,
hai posato la chiave e non ci pensi.
Milano è fredda e ti dispiacerà,
ma continui a scorrere, come il rivo.


Fritz Thaulow, "Disgelo: il fiume Lysaker"


2008

mercoledì 26 novembre 2008

Il dettaglio

Il dettaglio sfumato che si stacca
dall’uniformità e spicca splendendo
è un lampo labile nella memoria.

Eppure lo colgo sempre e l’inseguo
con la speranza che mi porti a te
per vie tortuose quanto misteriose.

Come quando bambino ad ogni stella
cadente io correvo a cercarla
nel prato e mi deludeva quel vuoto
al posto del suo cuore palpitante.


Tom Boatright, "Astratto floreale"


2005

martedì 25 novembre 2008

Vicks Vaporub

Lo so, lo so: novembre è malinconico
e il raffreddore non mi dà più tregua:
la stanza ha l'odore blu del Vicks Vaporub
e foglie gialle dipinte sui vetri.

L'Autunno di Vivaldi dà sollievo
alle mie orecchie ma non apre il naso,
i suoi archi disegnano volute
che intrecciano i vapori di eucalipto.


Fotografia © Sinc


2008

lunedì 24 novembre 2008

Jet-lag

Come in terra straniera ci si perde
nel labirinto degli usi e costumi,
in te ho smarrito la via e la ragione:
ti credevo mattino e tu eri sera.

Mi attraevano le tue spiagge dorate,
le stelle del tuo cielo di velluto,
l'atmosfera che in te si respirava:
ne ero stordito come da una rosa.

Ora sono confuso come chi
ritorni da un viaggio in terre lontane,
vedo attraverso una lente il passato:
non so chi sei, non ricordo com'eri.


Dipinto di Peregrine Heathcote


2003

domenica 23 novembre 2008

Poesia per Alessandra

“Non è che commedia la vita e gioco.
O lasci la saggezza e impari il gioco
o sopporti i dolori.”

PALLADA, Antologia Palatina, X-72

La donna triste che guarda dal ponte
sa che i pensieri sono fiori bianchi
che l’acqua un giorno ha strappato alla fonte
e che presto arriveranno ai paranchi.

Ma quando guarda il sole all’orizzonte
con la dolcezza dei grandi occhi stanchi
riconosce nei suoi passi le impronte
labili della memoria, gli ammanchi.

La nostalgia è una vertigine densa
che il gorgo degli anni trascina a fondo,
non è sughero ma duro pavé.

La donna bionda che osserva e pensa
un tempo voleva cambiare il mondo.
E non ha saputo cambiare me…


Fotografia © Min An/Pexels


2008

sabato 22 novembre 2008

Nella pioggia di novembre

Cammino nella pioggia di novembre
con le mie mani di foglie e catrame
e con l'ombrello stringo il vento triste
che rovescia i riflessi dei lampioni.

Tu d'altro tempo, di un'altra stagione
sei, e difficile è ora ricordare
la tua immagine, credere possibile
incontrarsi tra la gente dei portici.

Sollevo il bavero e passo più curvo
tra le vetrine che già scintillano.


Olha Darchuk, "Dopo la pioggia"


2023


venerdì 21 novembre 2008

L'incendiaria

E te ne andasti come l'incendiaria,
non volgesti il bel viso a rimirare
la tua opera, le fiamme che nel cuore
mi divampavano e mi consumavano.

Io rimasi su quella vecchia strada,
immobile - sapevo già che avrei
coltivato i fiori del ricordo,
che avrei gustato il loro dolceamaro.


A. R. Marshall, "Fuoco"


2008

giovedì 20 novembre 2008

La luna sulla ferrovia

La luna splende sulla ferrovia
nel cielo freddo di metà novembre
tra nuvole sfrangiate agli orli, lise
come delle tovaglie troppo usate.

Per strada cullo la mia solitudine
come una figlia e lascio che il freddo
penetri nelle ossa, mi sembra quasi
di poter toccare la fredda luna.


Heather Jacks, "Luna di novembre"


1994

mercoledì 19 novembre 2008

Luna in una notte blu

Guardo la luna stendersi nel blu
nella quiete di questa notte fredda,
l'aria dell'Adda la solleva in alto
come un lampione di carta cinese.

Non è astrazione stasera la vita,
non è un segreto serbato nel cuore
ma solo questa mia presenza qui
e adesso di fronte alle luci gialle.

I sogni e le illusioni dentro l'attimo
non contano: c'è solo questo incanto
sospeso nel buio sopra la valle.


Edvard Munch, "Chiaro di luna"


2008

martedì 18 novembre 2008

La luce dell'amore

Così ti ripresenti nella notte
dei pensieri - l'oblio - illuminandoli
di te, piccolo sole del ricordo.

Rivesti i sogni di quella tua forma,
li incarni sconfiggendo tempo e spazio,
debole eco dei giorni perduti.

Spalanchi le cortine alla memoria,
lasci entrare la luce dell'amore.


René Magritte, "La condizione umana"


2008

lunedì 17 novembre 2008

Il foglio di novembre

Seccano i cardi dentro il grande vaso.
L'estate è solo un ricordo sbiadito
come quei loro filamenti viola.

Adesso è il tempo delle foglie d'oro,
dei fiori di cotone per Natale,
degli agrifogli e dei nastrini rossi.

Ed il termosifone lo rammenta
giocando con il foglio di novembre.


Robert Furber, "Novembre"


2007

domenica 16 novembre 2008

Prima nebbia

"Arrivederci fratello mare
 mi porto un po’ della tua ghiaia.”

 NAZIM HIKMET
Il mare mi reclama, vuole i giorni
che gli ho negato, la mia nostalgia
di solitario in borghi di pianura.
Con le sue onde, con i litorali
rapisce i miei sensi, vuole che io creda
che dietro una ringhiera l’infinito
si apra oltre dune sabbiose. Non c’è.
La ragione mi grida che soltanto
la ferrovia c’è e i grandi capannoni,
case in cooperativa e ipermercati.

Adesso sono deserte le spiagge,
lunghe e vuote, levati gli ombrelloni.
L’umidità e il cielo grigio d’autunno
accolgono chi pesca e chi cammina
come una nebbia densa di ricordi.
Come la prima nebbia che è venuta
ad intridere i kiwi nei giardini,
ad accendere il rosso degli stop.

Il mare non mi avrà per altri mesi:
le strade mi porteranno lontano,
a dolci mercatini di Natale,
a luci gialle di fiere in città.
Dietro una curva, dietro una ringhiera
mi tenterà ancora e solo a fatica
la ragione saprà zittire il cuore.


Adolph Gottlieb, "Nebbia"


2003

sabato 15 novembre 2008

Aria

“Batte il mio cuore al ritmo del mio passo.”
  CAMILLO SBARBARO
Ti ho inseguita con caparbia impellenza
con i polmoni che cercavano aria,
la bocca spalancata ad inspirare,
e le mie mani intanto si aggrappavano
per non cadere, non cedere al panico.

Tu da lontano ti mostravi appena:
eri un fantasma perso nella nebbia,
una passante scorta in Galleria,
la viaggiatrice dentro una stazione
che sale sopra un treno arroventato.

Io, senza fiato, senza più ricordi,
oppresso dal mio stesso peso andavo
a fondo nell’asfalto liquefatto
come nel vortice della tempesta
ed annaspavo ancora boccheggiando.

Come un naufrago tendevo le mani,
mi abbarbicavo al più esile relitto
per potere giungere alla salvezza
scansando l’asfissia, l’ipotermia,
e approdare disperso a qualche terra.

Eri tu il fuoco che ardeva nel petto,
il dolore che mi spremeva vivo
e ottenebrava gli sguardi e la mente,
che inaridendomi mi intorpidiva
afflosciandomi come un sacco vuoto.

Adesso cammini per la tua strada
e ti ho voltato le spalle, percorro
i miei parchi di sole e di colore
e ti ho estirpata da me come un’erba
per respirare ancora nuova aria.


Peter Davidson, "Verso le colline"


2003

venerdì 14 novembre 2008

Volo di uccelli nella sera

Il cielo si sviluppa in verticali
raggi, in isole di luce dorata
nel mare vorticoso delle nuvole.

Gli uccelli alle ore di sole si attardano,
planano nelle correnti lassù,
lasciano impresse le mobili ombre
nel tramonto sulla verde vallata.

E il vento che strattona le bandiere
li disperde come uno sparo cupo.



Immagine © Aviva


2004

giovedì 13 novembre 2008

Notizie di cronaca

“Preziosa apparisce la vita di una persona
  prima di tutto per il valore che altri vi pone.”
  ITALO SVEVO

Lungo i vapori gialli della sera
i sicari senza nome deragliano
povere vite felici di un attimo.

Le mani di un neonato, le carezze
di una donna, gli amici all’osteria,
un pic-nic sul prato a Ferragosto…

Le linee del sangue, bianche lenzuola
assassinano padri e mogli e figli,
come se fosse scoppiata una guerra.

“L’anno prossimo, sa, andrò in pensione”
l’oro d’autunno, la neve sui monti,
la pioggia che canta su una tettoia…


Da qualche parte anche per loro esiste
- deve esistere - un caldo paradiso
per festeggiare i Natali perduti.

Ora sono solo i capi spezzati
di una corda che chiamavano vita.


Kurt Schwitters, "Mz 94. Grünfleck"


2004

mercoledì 12 novembre 2008

Sera dei caldarrostai

"La mano che si chiuse sulle viole
  si tinge di castagne.”

  ATTILIO BERTOLUCCI
L‘amore che ritorna questa sera
ha il tuo cappotto e le mie scarpe nuove
e vibra delle notti che ho passato
a immaginarti vivere lontano.

Le foglie gialle chiazzano l’asfalto
e al fuoco dolce dei caldarrostai
non ho bruciato tutte le illusioni
se il tuo sorriso illumina il mio volto.

E sgusci le castagne ed il mio cuore,
sei la ragazza che m’insegnò un giorno
il gioco degli scacchi e della vita,
sei il tempo che ho trascorso a ricordarti.

L’amore ch’è tornato questa sera
mi lascia ebbro a guardare le scintille
che si levano al cielo senza stelle.
Non ho neanche bevuto il vin brûlé...



Fotografia © Flickr


2003