mercoledì 17 dicembre 2008

Quattordici anni

a Laura R., tanti anni dopo...
Sedevi sulla panchina di legno
e lì stringevi i tuoi quattordici anni
come un morbido orsetto di pelouche.

Io sedevo su quello stesso treno
e sorridevo ai miei quattordici anni
con gli occhi vispi della timidezza.

Dio sa quanto avrei voluto parlarti
ma le parole erano come fossili
incastonati nella mia memoria.

Mi limitavo ad osservarti appena,
seguivo i tuoi occhi mobili persi
nella campagna, oltre il finestrino.



Elvira Amrhein, "In verità c'è amore"

2006

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ha il sapore dell'adolescenza - di qualche anno fa - i primi palpiti. Come sempre - plaudo il pittore che in te si cela. Ciao Renoir

DR ha detto...

Eh sì, è proprio dell'adolescenza, dei primi amori, dei primi rossori che si parla, del treno che mi portava a Bergamo alle 6.57 del mattino, dei primi giorni in u nuovo mondo, in una nuova scuola. E quella ragazzina, Laura, che viaggiava sullo stesso treno e che non avevo il coraggio di interpellare. Poi, per vie traverse, siamo entrati nella stessa compagnia...