sabato 24 febbraio 2018

Milano, febbraio 1991

L’inverno si sfilava con lentezza
la sua pelle di serpente - gemmavano
le piante già al Parco della Guastalla,
fiorivano all’Hotel Gallia le tende
rosse - Milano spalancava nuove
opportunità alla mia tracolla
di tela nera. Eppure camminavo
per le strade cercando ancora l’ombra
del suo passaggio, l’eco dei suoi tacchi...


Milano

FOTOGRAFIA © OLYCOM


2018


venerdì 23 febbraio 2018

Forse stanotte ti ho sognata

Forse stanotte ti ho sognata - forse
camminavi per la strada a colori
e andavi frettolosa tra la gente,
e certamente tu mi sorridevi.

Forse stanotte ti ho sognata - forse
sedevi al mio fianco e mi parlavi
e dicevi del profumo dei fiori
e dolcemente porgevi la mano.

Forse stanotte ti ho sognata - ora,
nell’alba, stringo al cuore il tuo ricordo.


Welz-Stein

ILLUSTRAZIONE DI CATRIN WELZ-STEIN


2018


giovedì 22 febbraio 2018

L’inafferrabile

Ci sono cose che soltanto in sogno
sappiamo e che svaniscono nel giorno
- così aleggiano simili a fantasmi,
  a sagome intraviste nella nebbia.

E quell'inafferrabile per noi
è il senso del vivere, quel mistero
che ci nevica dentro e che si scioglie
sotto i primi caldi raggi di sole.


Kush

VLADIMIR KUSH, “L’ACCHIAPPASOGNI”


2018

mercoledì 21 febbraio 2018

Il mondo avanza

Il mondo avanza, il tempo in linea retta
scorre centimetro dopo centimetro
e noi lo cavalchiamo come un’onda
- altro non puoi fare, segui il destino
che ha incrociato queste nostre due strade,
continua a lasciarmi i tuoi baci lievi
come farfalle, caldi come lava,
continua a camminare al mio fianco.


Olbinski

DIPINTO DI RAFAL OLBINSKI


2018

martedì 20 febbraio 2018

Parole da dirti

Avevo tante parole da dirti
ma si sono smarrite dentro il sogno,
il discorso preparato con cura
si è sciolto nel disgelo del risveglio.

Ma, tu lo sai, non abbiamo bisogno
di parole noi due: l’empatia
che ci lega è più forte del silenzio,
lo rigira sul dito come anello.


Olbinski

DIPINTO DI RAFAL OLBINSKI


2018

lunedì 19 febbraio 2018

Milano, settembre 1985

I cieli allora sembravano eterni,
fondali azzurri per il nostro amore.
Guidavo i miei passi come se avessi
tutto il tempo davanti - lo avevo,
ma sbagliavo a considerarlo tale.
Me ne accorsi un settembre milanese
vestito da dipinto di Sironi:
in quel salotto, da quella finestra
che dava sui tetti degli opifici,
capii che i giorni come i fiumi scorrono.


Sironi

MARIO SIRONI, “PERIFERIA”, 1920


2018


domenica 18 febbraio 2018

Sanno già di primavera i tramonti

Sanno già di primavera i tramonti,
hanno quel gusto di pesca tagliata,
quel rossastro velluto di albicocca
quando intorno alle sei alzi la testa
e ti stordisce quel colore intenso,
quella luminescenza sopra i colli.
Annusi l’aria come fanno i cani
e giureresti di sentire già
il profumo violetto del giacinto.


Tramonto

FOTOGRAFIA © EUGENE WINDSOR/BBC


2018