martedì 12 settembre 2017

Vocabolario d’amore

Giochiamo a costruire un vocabolario
d'amore che sia tutto nostro, che
ci rappresenti - quali miniatori
medievali disegniamo un bestiario
di baci e carezze, gesti infilati
come perline sul filo dei giorni.
Vagabondiamo in questo giardino
di primavera e nevicano piume.


Etsy

DISEGNO DA ETSY


2017


lunedì 11 settembre 2017

Come la sete

Come la sete che all’improvviso
ti coglie nei giorni d’estate, quando
la canicola attraversa il cielo,
cuoce le crete e arroventa l’aria.

Così è l’amore che provo per te,
bisogno inestinguibile di berti,
di assaporarti quando non ci sei
- vago nel deserto verso la tua oasi.


Sete

FOTOGRAFIA © OLICHEL/PIXABAY


2017


domenica 10 settembre 2017

Luna di memoria

Mastico questi tre quarti di luna
- è luna di memoria che riaffiora
dal lago e disseppellisce ricordi
arrugginiti (li credevo d’oro
un tempo, ma erano bigiotteria).
E scopro che la felicità può
essere solamente del presente
- o del futuro - quella ricordata
non ti sa più sollevare da terra.


Garda

FOTOGRAFIA © GARDA CONCIERGE


2017


sabato 9 settembre 2017

Io, te e la luna

Tu destreggi i tuoi giorni in giravolte
e compromessi - intanto la luna
passeggia come un gatto innamorato
sopra il tetto della casa di fronte.

Io ancora guardo là, dove sei tu,
e come al solito mi chiedo che
cosa stia facendo in questo preciso
momento - troppa grazia se anche tu
stai osservando la luna insieme a me.


Schloe

ILLUSTRAZIONE DI CHRISTIAN SCHLOE


2017

venerdì 8 settembre 2017

La città

La via è uno svolazzare di balconi
e tende - la memoria contraddice
ed espone mimose in fioritura,
lumini rossi forse di una chiesa
visitata per onorare il santo.

La città è così, ha di questi squarci,
pennellate di De Chirico, scorci
che giureresti avere visto altrove,
non qui in San Tomaso - chissà che fine
ha fatto il matto che dirigeva il traffico.


Butler

CHRIS BUTLER, “TRAM A MILANO”


2017


giovedì 7 settembre 2017

Ménage

Ritorni a queste tue normalità,
ti abbandoni alla sicurezza dolce
dell’abitudine come alle braccia
dell’amore consueto - è una vestaglia
consunta che indossi sulle tue forme.

Io ho bisogno di brillantezza invece,
di luci che si specchino al mattino
e inondino la stanza di bellezza.
Io gioco al tavolo della poesia
le mie fiches forgiate in oro vivo.


Vallhonrat

FOTOGRAFIA © JAVIER VALLHONRAT/FLIAR


2017

mercoledì 6 settembre 2017

La squaw

E dunque in sogno stanotte sei giunta
con le trecce da indiana a completare
il cerchio - la squaw che realizzai
a mosaico da bambino e che si impose
inconsciamente forse come ideale
amoroso. E ti ho guardata
giocare con le tue collane d'osso
ed eri proprio tu la mia indiana.


Squaw

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA


2017