Studio la luce, il modo in cui disegna
le cose, come si staglia nel nulla
- più Hopper che Vermeer o Caravaggio -
e tu che non arrivi mi rispolveri
luoghi comuni su donne e ritardi.
Ma in realtà è il mio desiderio di te
che parla e scrive e dice stupidaggini,
per quanto incartate in endecasillabi,
ansioso di sentire sul pavé
la graziosa musica dei tuoi tacchi.
EDWARD HOPPEER, “DOMENICA MATTNA”
2017