sabato 25 febbraio 2017

Mattina

Ci ha svegliato la nebbia con il suo
vuoto chiarore - il silenzio covava
tra gli amenti dorati dei noccioli,
la mattina nasceva di cotone.

Una particola di sole poi
si è rivelata alla luce d'oriente
tra i rami nudi - un frutto luminoso
dall'intenso sapore di poesia.

 

Nebbia

FOTOGRAFIA © MAY

 

2017

venerdì 24 febbraio 2017

Questo paesaggio che disegni

Tu parli e fai fiorire primavere
di giorni che verranno - io raccolgo
i tuoi papaveri e i tuoi fiordalisi,
riunisco a mazzi, colgo i sottintesi
leggo tra le righe. In questo paesaggio
che disegni sono il bambino fermo
davanti alla vetrina dei giocattoli
consapevole che lontano è Natale.

 

DIPINTO DI RAFAL OLBINSKI

 

2017

giovedì 23 febbraio 2017

I se

I se sono dei castelli di carta
che costruiamo con le nostre ipotesi:
basta che ne togli uno dalla base
e crollano interi discorsi, vanno
in mille pezzi tutti quei futuri
soffiati con la cura di vetrai
di Murano - soltanto vane schegge
di illusioni nelle mani rimangono.

 

DIPINTO DI RAFAL OLBINSKI

 

2017

mercoledì 22 febbraio 2017

Sera di febbraio II

Cade un tramonto di nuvole grigie
sulle antenne, sui pioppi che si riempiono
di gemme per la nuova primavera.

Scende un crepuscolo color del mare
sulle maschere di questo febbraio,
sulle malinconie di Pierrot.

Preso in ostaggio dalla nostalgia,
quanto mi manchi in questa sera lunga.

 

Crepuscolo

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

 

2017

martedì 21 febbraio 2017

Primavera d’amore

Le promesse d'amore come polline
volteggiano nell'aria - per la gola
discende il tuo miele, e nastri di seta
rossa ornano il mio cuore per la festa.

Primavera d'amore è nei miei fossi
e primule e viole sbocciano ovunque
evocate dai tuoi sguardi di donna:
questo rigoglio è il senso della vita.

 

Primavera

FOTOGRAFIA DA TUMBLR

 

2017

lunedì 20 febbraio 2017

Pozzallo, 2002

Hai il mare dietro e il respiro dell'Africa
che giunge salso sulla piazza dove
le palme suonano i loro xilofoni.
La Sicilia ti è entrata dentro il cuore
con il suo gusto d'agrume e passato,
hai recitato Quasimodo nei templi
e bevuto il sole del mattino.
Guardi lontano, come un marinaio
nella tua giacca blu: la rotta è il tempo.

 

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

 

2017

domenica 19 febbraio 2017

Tu

Sei tu che mi pensi, tu che mi manchi
tu che mi fai trattenere il respiro
in questa notte che inchioda stelle
sulla volta celeste e sembra sia
soltanto per me, soltanto per te.

Sei tu che mi vivi, tu che mi aspetti,
tu che fai battere più forte il cuore
adesso che la nebbia si dirada,
ritorna a splendere un quarto di luna
e ogni cosa sembra avere un senso.

 

Perez

FABIAN PEREZ, “BALLERINA DI FLAMENCO”

 

2017