Quando dico che ho bisogno di te
io dico che ho bisogno del tuo amore
perché mi fa sentire un uomo vivo
essere amato, fa scorrere linfa
in questo tronco un tempo inaridito.
Il resto sono soltanto parole
di contorno, l’ornato che abbellisce,
il tocco magico della poesia.
2014
Sono sempre il viandante - il mio cammino
è quello solito, passo dopo passo
nei giorni infilati come perle,
qua e là ce n'è una che splende di più.
Sono un Odisseo di terra, pervaso
dalla forza di battere il sentiero
con piede fermo, accorto ad abbrancare
un ramo quando la gamba vacilla.
Sono un poeta da bosco, che cammina
e guarda le nuvole come un tempo
e fissa il suo sguardo meravigliato
ancora una volta nel tuo amore.
2014
Talvolta ti credi intrappolato
nei giorni, ostaggio del tempo che rode
inesorabilmente la tua vita.
Poi trovi una domenica di sole,
ti imbatti nelle nuvole riflesse
dentro il fiume, nella danza d'amore
degli svassi e ti sorprendi immobile
a guardarli - il petto contro il petto,
incrociano i colli e poi si allontanano.
Riprendi il passo con nuove speranze.
2014
Apri il sipario a questo vecchio attore:
spalanca i luminosi armamentari,
fammi entrare in scena finalmente,
recita con me questa pièce d'amore.
Ci avvolgeremo nel velluto rosso,
dirò le mie battute, tu le tue
e saremo noi e saremo altri due
che in questo momento sogniamo d'essere.
2014
Il mattino di marzo alla finestra
appollaiato come un gatto grigio.
La pioggia gonfia le gemme, le tende
allo spasimo - ci sarà anche il tempo
del sole, delle esplosioni dei fiori
come granate sui rami dei peschi.
Allora la notte canterà nuda
davvero sui ponti, facendo vivi
nel cielo di stelle i versi di Lorca.
2014
La gazza nel nido scuote i suoi dadi
e si gioca un cielo di primavera,
questo cielo azzurro dove galleggia
una luna di vetro smerigliato.
Il mattino è un fiume che scorre lento,
afferra quei riflessi luminosi
e li trascina nella sua corrente.
Dove langue, fioriscono narcisi.
2014
Sono il ragazzo che ero camminando
strade diverse nella mia memoria
– il tempo scorre in differenti modi.
Ma con occhi di adulto ripercorro
quelle vie – la chiamano esperienza
ma è solo un’altra fregatura, un vano
regalo dell’età, inutilizzabile.
Nelle vetrine cieche dei negozi
è il mio oggi che si specchia mollemente,
la giacca militare con il bavero
di pelo, i capelli ormai diradati.
CAROL & MIKE WERNER, “WALKING IN THE RAIN”
2007
