Ferragosto ha una voce di cicala
- canta metallica da qualche filo
d'erba e se ne infischia
del silenzio dell'inverno, eleva
il suo inno a questo sole che cuoce
le argille e cretta il passo tra le zolle.
Siamo così anche noi oggi, seduti
al grande tavolo bianco da giardino
in questo pomeriggio che ha il sapore
dell'estate - poeti senza nome
abbandonati al rosso dell'anguria.
JOHN F. FRANCIS, “RIPE MELONS”
2013