Sei tu a parlare, la voce suona,
riempie i giorni del non accaduto,
plasma un futuro che ora è già passato,
che si è perso nei meandri del possibile.
Sono i sogni che ho fatto ad occhi aperti,
le volte che seduto immaginavo
di essere con te, di averti vicina.
Stai dicendo le cose che ho sognato
ovvero, è come se parlassi io.
Mi siedo sulla sabbia umida, piango.
Sei perduta, sei soltanto illusione...
CASPAR DAVID FRIEDRICH, “VIANDANTE SUL MARE DI NEBBIA”
2013