Se porto in me il tuo nome come un segno
allora ti conosco ancora un po',
ti riconosco in uno sguardo colto
tra l'ombra e lo specchio - quando imitavi
sorrisi e nel vaso dell'anticamera
sfiorivano gli anemoni e i minuti.
Se porto in me il tuo nome come un sogno
allora la tua assenza è solo un nido
vuoto, abbandonato dalle rondini
volate verso sud - quando ritorni
i tuoi vestiti a fiori ancora sbocciano
nelle stanze luminose dei sogni.
HENRI MATISSE, “ARMONIA IN GIALLO”
2012