lunedì 9 luglio 2012

Attesa della pioggia

Da come batte la luce sul prato
divino se udrò il canto della pioggia.
Ora tace la cicala e i colombi
non spiegano più voli, solo il passero
tenta con il becco l'erba falciata
dove i papaveri caduti annerano.
C'è questa calma tesa, come quando
la bonaccia toglie vento alle vele
- aspetto il suono delle prime gocce,
preludio della dolce sinfonia.

 

CLAUDE MONET “CHAMP DE COQUELICOTS ENVIRONS GIVERNY”

 

2012

domenica 8 luglio 2012

Ogni mia parola

Cos'è ogni mia parola? Cosa sono
gli endecasillabi che incasello
in ordinata grafia sulla carta?
Animali che imbarco a due a due e stivo
sull'arca di pelle nera del diario?
Tracce che dissemino dietro me
perché alla fine qualcuno mi trovi?
O semplicemente la stessa mia
vita che, senza di essi, non sarebbe?


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FOTOGRAFIA © OR-SO-I-FEEL


2012

sabato 7 luglio 2012

Abbandonare i ricordi

a Concetta T.

E dunque discutiamo se è possibile
abbandonare i ricordi, gettarli
come muta di rettile tra i massi,
sprangare la porta e chiuderli fuori
- e noi asserragliati nel nostro oblio,
nella certezza di un vuoto grigiore
seduti tristi e tranquilli in soggiorno
a bere dai bicchierini di loto.
Che sia possibile o no, non importa.
La verità è: vogliamo ricordare.

 

DIPINTO DI VLADIMIR KUSH

 

2012

venerdì 6 luglio 2012

Verso l’azzurro

Ti ho seguita in un biglietto del tram
e ho prosciugato rubinetti freschi
per spegnere la sete inestinguibile.

Ma tu volavi leggera e felice,
lontano dai miei prati di cemento,
verso l’azzurro mare sconfinato.


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MARC CHAGALL, “LA PROMENADE”


2003

giovedì 5 luglio 2012

La nudità dell’aria

In questo paese che forse è un sogno
e si riflette nei vetri notturni
non ho ancora deciso se tu sia
regina bianca o la dama di quadri.

Provo a rendermene conto toccando
il tuo cuore con la mano, ma affonda
nel nulla, non sa neanche riconoscerti:
la nudità dell'aria è quel che ho.

 

SALVADOR DALÍ, “GALATEA DE LAS ESFERAS”

 

2012

mercoledì 4 luglio 2012

Miele amaro

Valuto le variabili infinite
del tempo - quattro mesi o trent'anni
sono gli anniversari che dipingono
di dolore o ricordo questi giorni
di giugno che mi danno un miele amaro.
«Una fiamma disperde la mia arida
vita» ora comprendo i versi di Mandel'štam
ma non mi inginocchierà la tristezza
come non mi ha steso la nostalgia.



JACK VETTRIANO, “THE WEIGHT”

2012

martedì 3 luglio 2012

Un tralcio d’oleandro

Seguo tracce della mia solitudine
- si lascia sempre un'orma dietro sé,
io ho rubato un tralcio d'oleandro
in un giardino e ora avvizzisce lento
nel vecchio vaso comprato a Murano.
Era per te, naturalmente, come
allora capitava di donarti
quel ramo di stelle rosa strappato
alla pozza di un fanale tornando
verso casa nostra, verso l'amore.


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FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA


2012