sabato 27 agosto 2011

Ho bisogno di fresco

Ho bisogno di fresco - no, non dico
sfuggire alla calura dell'agosto:
per quello mi basta girare in auto
dal centro commerciale alla riva
dell'Adda - no, ho bisogno di fresche
parole come tinteggiare un'ala
di palazzo o intonacare locali.
Ho bisogno di luce che scintilli
sul metallo di questa mia corazza,
di un nuovo sole che risplenda in cielo
e che faccia cantare gli usignoli.

 

Peter Poskas, “Cape primrose”

 

2011

venerdì 26 agosto 2011

Il riciclo della carta

Nel santuario del nostro amore adesso
hanno posto il riciclo della carta.

E noi? Ricicleremo mai la nostra storia?
Faremo un macero dei sentimenti?

E nuovi fogli e nuovi amori nascono?
O sono sempre i vecchi che ritornano?

 

M. C. Escher, “Rind”

 

2004

giovedì 25 agosto 2011

Vaghi bohémiens

Sotto la luna i grandi picchi neri,
le cime disegnate a carboncino
nella notte caduta a ricoprire
gli hotel in stile Liberty sul fiume.

Vaghi bohémiens, aspettavamo in Piazza
e la tua sciarpa bianca sventolava
allegra nell’aria fredda del Nord.

Lo sapevamo che avremmo rimpianto
quei giorni – quella sera sapevamo
che la nostra gioventù era finita.

 

cafe-chantant

Israel Isaac, “Gruppo al Café chantant”

 

2010

mercoledì 24 agosto 2011

Sospeso nel sole che tramonta

C'è, sospeso nel sole che tramonta,
l'indefinito senso del perduto
- un'ombra viola che ritaglia il bordo
alla collina e lascia la memoria
delle cose fuggite, di persone
che hanno portato altrove i loro passi.
E come bilanciati sull'abisso,
anche stasera percorriamo il filo
teso sopra il bagliore del crepuscolo.

 

DISEGNO DI JEAN MICHEL FOLON

 

2011

martedì 23 agosto 2011

Un ponte

La poesia è un ponte, ora lo so per certo.
Antonia Pozzi e Octavio Paz confortano
la mia tesi. Un bel ponte di metallo
gettato sui giorni, un ponte di pietra
che scavalca il fiume dei ricordi,
un ponte luminoso tra me e te.
E io, sotto l'arcata, nel silenzio
del canneto, nel vento dolce, scrivo.

 

DISEGNO © MICHAEL KRAEHMER

 

2011

lunedì 22 agosto 2011

Ode a Bergamo

Bergamo, mia città gonfia di traffico,
scopro di amarti sempre più, attirato
a te dalle intricate ali del Fato.

Guardo le cupole che da lontano
si annunciano e il tempo è cancellato:
sono il ragazzo che andava al liceo
con il libro di greco nella borsa.

Guido nel pomeriggio sconfinato
e ti porto in cuore, cara più di allora.


image

BERGAMO, PIAZZA MATTEOTTI © DANIELE RIVA


2010

domenica 21 agosto 2011

Salpare ancora

Levare l'ancora, salpare ancora.
Uscire dalle secche, navigare
non temere le nebbie e le Sirene.

Il tuo nome da qualche parte è scritto,
grafito sopra un muro, pugnalato
nel fianco di un giorno, fiorito in cielo
come la luna o un fuoco d'artificio.

Prendere il largo, sfidare l'oblio.
Ciò che devo fare, ciò che farò.

 

Claude Monet, “Navi che lasciano il porto”

 

2011