venerdì 4 giugno 2010

Se ti dimentico

“In questo mondo ove dimentichiamo,
  ombre siamo di chi siamo”.

  FERNANDO PESSOA

Se ti dimentico, allora tu sei
mia e ti possiedo come non ti ho mai
avuta, ti ho per come ti vorrei,
per come tu non sei né mai sarai.

È nell'oblio, nel rimpianto che torni
con un'indeterminata vaghezza,
con il languore che hanno certi giorni
quando il tramonto giunge, la dolcezza

infinita che lacera il crepuscolo
lasciandovi ferite rosso sangue.
Dimenticata, sì che tu sei mia:

sei il piacere che dà il massaggio al muscolo
contratto, sei l'alone di magia
che ti sorprende lasciandoti esangue.


 image

Edward Munch, “Sogno di una notte d’estate”


1999

giovedì 3 giugno 2010

Scrivendo una poesia

La penna scorre sulla carta bianca,
ara i suoi solchi con lenta pazienza
o scivola veloce verso il punto.
La parola si fa dal nulla, esce
dal braccio, dalla mano, dalla penna,
è una voce finalmente visibile.
Il cuore batte sul foglio già scritto,
nei piccoli ricami dell'inchiostro.


Immagine © Pen-Usa

2010

mercoledì 2 giugno 2010

E quando me ne andai via

E quando me ne andai via, mi portai
la luce di metallo del mattino,
il cielo di vanadio che ti vide
camminare sui sandali di cuoio.

A quell’estate strappai il velo lieve
di nostalgia e lo presi su di me
- nuovo Tantalo nell’orto di sera,
all’ombra rossa del pruno spinoso,
mentre volavano già i pipistrelli.

Barattai lo stare insieme e l’amore:
scelsi questo perenne voler bene
piuttosto che una felicità breve.

E ti tatuai sull’anima, per sempre.

 

Fotografia © Jeremy Hay

 

2006

martedì 1 giugno 2010

Fandango

Danziamo questo fandango stasera,
è il gioco degli specchi e dei ricordi,
delle memorie riemerse dal tempo
e svanite come schiuma di birra.
Resta al mio fianco, continua a ballare
e stringimi forte quando la musica
finirà e un'altra volta senza tregua
cadremo nel silenzio della notte.



Raymond Leech, “Put on your red shoes”

2010

lunedì 31 maggio 2010

12 x 18

Spariglio le fotografie cercando
la dodici-diciotto in cui sorridi
e il cielo si spalanca dietro te
in un volo leggero di gabbiani.
Fu quel giorno che liberammo il cuore,
che ci dicemmo che forse il futuro
poteva avere la parola insieme.
Non l'ha avuta - sorrido amaro adesso -
ma quanto eri bella quel pomeriggio:
non ho amato nessuna più di allora.

 
Fotografia © Digital Photography Service

2010

domenica 30 maggio 2010

Un campo di sabbia e tufo

Un campo di sabbia e tufo, i cavalli
trottano e superano le barriere
- maggio è il profumo di tiglio e sambuco.
Le foglie verdi e lucide, laggiù
scorre l’Adda, la sua brezza li nutre
- il fiume è serpe che si snoda verde.
Il cielo azzurro come a primavera
soltanto è dato di vedere, limpido
di una purezza soprannaturale
- le campane lontane ancora chiamano.
Nuvole bianche appese al pomeriggio
come uno strofinaccio ad asciugare
- la domenica è voglia di giocare.
 



2006

sabato 29 maggio 2010

Pelle nuova

Uscire dalla vecchia pelle come
la serpe che muta nelle pietraie
e parte nuova verso il sottobosco.

Lasciare il carapace vecchio come
il paguro Bernardo e ritrovarne
uno nuovo da usare come casa.

Poi accantono questo desiderio
improvviso, riprendo tra le mani
il giorno e a testa alta lo affronto.

 

Ed Hardy, “Dragon”

 

2010