Racconta i fatti dall'inizio e poi,
ti supplico, tralascia quegli smacchi,
i giorni tristi incasellati in grigie
litanie, tutti i vuoti simulacri
d'amore ricavati da pastoie
di sogni, da vasche di desideri.
Raccontami di lei ancora una volta,
ricordo - amico che non mi abbandoni.
Rinnova i suoi baci rossi e leggeri,
ridisegna le sue dita nervose,
nascondimi il fatto che l'ho perduta.
Gustav Klimt, “L’attesa”
2010