mercoledì 20 gennaio 2010

La speranza

E dunque lascia pure che io sogni.

La speranza è un letto pieno di petali
di rosa e mi ci avvolgo e li respiro
- è una porta che trovo  sempre aperta
e io senza neanche bussare entro.

Dall’altra parte della notte però,
dall’altra parte tu mi aspetterai?


Fotografia © Sven Fennema

2007

martedì 19 gennaio 2010

Stanco d’inverno

Stringo gennaio tra le dita stanche
d'inverno e quello che rimane è un gusto
amaro e dolce di scorze d'arance.

Se nel cielo la neve si disegna
in bianche nuvole e i fischi dei treni
ingannano i giochi delle distanze,
la mia apatia allora non è che attesa.

Raggi di sole illuminano gemme...


Jennifer Vranes, “Aspens in winter”

2010

lunedì 18 gennaio 2010

Il cigno

Nel tremore del fiume va la luce
inscrivendo nei cerchi allargati
dai sassi il brullo inverno delle rive.

La bellezza è nella gola del cigno
che si abbevera d'acqua e di riflessi
nel cono luminoso della darsena.

La pace del mattino è una scintilla
di sole che goccia dalle sue piume.


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Fotografia © Daniele Riva


2010

domenica 17 gennaio 2010

Nella pioggia ghiacciata di gennaio

Scruto l’embrione della primavera
dietro i poveri rami del giardino,
le piccole gemme che inturgidiscono
nella pioggia ghiacciata di gennaio.

Come chi vada in un oscuro bosco
e, pure senza vedere la luce,
intuisca da minuscoli dettagli
la via d'uscita oramai più vicina.


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Fotografia © Daniele Riva


2010

sabato 16 gennaio 2010

Il cerchio

Queste vite vissute, questi sogni
che accendono l'universo del tempo
sanno del cerchio, sanno del ritorno.

Se anche la storia spesso si ripete
- gli invasori di ieri torneranno
a scuotere i pendagli nelle piazze -
perché non deve ai nostri umili giorni
risplendere il già stato, rinnovarsi
il déja vu? Perché sei tu, amore?

 


M.C. Escher, “Incontro”

 

2010

venerdì 15 gennaio 2010

Dimenticare

Serve coraggio per dimenticare,
buttarsi via, allontanare i ricordi
- spettri orribili da guardare in volto.

Ma vieni da universi sconosciuti
e popoli recessi della mente,
colonizzi capacità d’amare.

Io non ho la forza di cancellarti
- sarebbe facile essere un computer -
e ti trattengo nella mia memoria.

 

Rabi Khan, “Passionate kiss”

 

2005

giovedì 14 gennaio 2010

Duo in corpore uno

Sei vino che alimenta la follia,
la luce chiara del solito sogno,
il sale bianco della nostalgia.

E ti dimentico lungo il cammino,
ti ricordo, ti chiamo, ti sospiro,
e ti abbandono al vento come un foglio.

Perché sei dentro me, perché sei me
e nello specchio assumo il tuo colore
come il camaleonte tra le foglie.

Perché sei in me, perché io sono te
– femmina e maschio, il marito e la moglie –
e vivo in tuo nome, giorno per giorno.


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Fotografia © Heinz Krimmer


2005