I fulmini che squassano la sera
non sanno cancellare il tuo segreto,
la voce che risuona dentro stanze
che un giorno abbandonasti al mio silenzio.
Il tuo ricordo è bello come l’iride
disegnata ad est dagli ultimi raggi
nella pioggia fitta e cristallina.
Ma anch’esso mi sfugge quando il vento
si leva a scompigliare nubi e sogni.
Fotografia: Moland Fengkov
2003