ascolto il tuo canto, dolce Sirena
della memoria e non ti lascio farmi
a brani e poi gettarmi sugli scogli,
è perché navigo in questo presente.
Solidamente ancorato all'oggi
anche quando lo sguardo si dirige
oltre Scilla e Cariddi, oltre il tempo,
lungo quei territori già esplorati,
battuti palmo a palmo nel passato.
Come gli speleologi che tentano
i cunicoli dell'oscurità
tenendo stretta la robusta corda
che li tiene legati in superficie.
Fotografia di Monte Nagler