mercoledì 18 giugno 2008

Etna

Dalla lava di secoli riemerge
la vita sotto forma di carrubo.
La natura è paziente, non ha fretta.

Un uomo, sul margine della strada,
vende pistacchi - ne ha sacchi nel baule
della sua centoventisette verde.

I negozi di souvenir qui vendono
il liquore rosso fuoco dell'Etna:
zucchero, alcol e peperoncino.

A me basta portare via il ricordo
di questi crateri che ancora fumano,
delle case inghiottite dal vulcano.

E bere il vino aspro della memoria.


Fotografia © Daniele Riva


2008

martedì 17 giugno 2008

La promessa della felicità

Una crepa nel muro, una fessura,
un covo nella corteccia di un rovere
la tua assenza che si fa presenza.

E come notte avvolge il planisfero,
i monti cupi e i fiumi di cobalto,
le pinete che sono la mia vita.

Guardo lontano con la mia lucerna:
in ogni momento spero di scorgere
il balenare della tua bellezza.


Ignat Ignatov, "Lanterna"


2008

lunedì 16 giugno 2008

Plasmando la sostanza del tempo

“Di ciò che fu rimane
  una voce sospesa.”
  ALESSANDRO PARRONCHI
Scendi verso la spiaggia, lentamente:
i miei ricordi ti vogliono lì.
E nelle ciabattine bianche i piedi
falli danzare con dolce apatia,
gemelli al dondolio della tua borsa
che poggia sulla spalla come il tempo.

Prosegui sotto le chiome dei pini,
ritrova il luogo dove ci dicemmo
la prima volta amore mio e per sempre
(per sempre almeno nella mia memoria,
simile a lastra impressionata, quelle
delle antiche macchine fotografiche).

Poi con un gesto vago delle mani
scompiglia le nuvole sul pontile,
aggiorna le bandiere al vento caldo
e fai in modo che il mare sia un po’ mosso
- come piace a me, sembri quasi oceano,
mi simuli l’amata California.

Ed una volta giunta lì, fai pugni
di sabbia e lasciali cadere al vento
per valutarne il senso ed il tuo tempo
(c’è sempre un po’ di vento nel ricordo,
anche se non saprei dire da dove
soffi, se sia il libeccio o sia il grecale).

Ascolterò le tue parole attese
come se io fossi lì e la tua voce
giungesse nell’eco della risacca.
Saprò già prima che tu apra la bocca
che cosa udranno le mie orecchie stanche:
il mio nome scivolerà nell’aria.

Ed io - da molto lontano, nell’ombra,
un voyeur rintanato nel passato -
mi muoverò per venirti incontro.
E sbatterò nel vetro del ricordo,
ridestandomi con nuove ferite,
riducendo in frantumi tutto il sogno.



Jack Vettriano, "Il dolce uccello della gioventù"


2003

domenica 15 giugno 2008

È la poesia

Tormento è la poesia, ragionamento,
filo che si dipana e si districa
- ogni poeta è Teseo nel Labirinto.

Il dubbio è la poesia, la sofferenza,
luce che fora il buio tra le rocce
- chi scrive versi emerge dalla terra.

Ma dolcezza è alla fine la poesia,
quando diffonde l’emozione intorno
come un soffione disperso nel vento.


Fotografia © Daniele Riva


2008

sabato 14 giugno 2008

Notte di guardia

La gazza dalla lunga coda bianca
sorvola i pinnacoli e le caserme
pallide con la medesima grazia.
Sul lungofiume le ragazze in festa
rideranno leggere al vento caldo,
scuoteranno i capelli nella sera.

Ora che scende il buio, le colline
cambiano colore, si fanno piombo
alla luce metallica di luna.
Osservo il vuoto per passare il tempo,
sento i caricatori nelle tasche
bruciare come ferite di lama.

Poi, d’incanto, le colline si accendono,
fuochi lontani disegnano croci
e cuori sui pascoli del Tirolo:
fiammeggiano nel buio tremolanti,
sembrano dirmi “In hoc signo vinces”
come all’imperatore Costantino.

Arriva il capoposto per il cambio
e gli brillano negli occhi quei fuochi,
li guarda ipnotizzato, si dimentica
di far avanzare la sentinella.
Una notte così avrebbe fermato
due eserciti sul campo di battaglia.


Fotografia © Südtirolerland


2008


NOTA: in Alto Adige è tradizione che la seconda domenica dopo il Corpus Domini si accendano fuochi in ricordo dei Tirolesi caduti nelle aspre battaglie contro le truppe degli invasori napoleonici.

venerdì 13 giugno 2008

Così scende la notte senza amore

“Non si ama bene che una sola volta:
  La prima.”

  JEAN DE LA BRUYÈRE
Così scende la notte senza amore
e fuochi fatui di malinconia
divampano azzurri nella memoria.

E il tempo passa sugli anniversari
sacca di plasma nelle mie ferite,
la linfa che rinnova l’emozione.

Il cielo replica quel pomeriggio,
ogni anno rimpiango, mi abbandono
al sogno, che è gemello del ricordo.


George Birrell, "Paesaggio blu"


2004

giovedì 12 giugno 2008

Ricordi e sogni

Inargento pacchetti che regalo
al mio mattino - questi giorni grigi
e soffocanti come un solleone -
non sono doni ma i ricordi soliti
vestiti a festa senza alcun motivo.

Coccolo la mia vecchia solitudine
- tu sei lontana come una canzone,
e forse piove dove vivi tu,
magari avanzi per strade di ombrelli.

Continuo a fondere ricordi e sogni,
la fantasia si nutre del passato
- come l'olio e l'aceto si emulsionano
ma non si mischiano, ieri ed oggi.


James Hamilton, "Perso nei sogni"


2006