Quassù nel nulla, tra bianche pietraie
e antenne simili a donchisciotteschi
cavalieri, l’estate è un respiro
di vento, la brezza che sfiora i prati
- ciclisti indossano le mantelline
per intraprendere la discesa,
io colgo tutta la valle e i suoi paesi
come un fiore di cardo selvatico.
FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA
2017
2 commenti:
la poesia ha come perno il bel verso "l’estate è un respiro
di vento, la brezza che sfiora i prati"
impreziosito dall'enjambement, come a prendere una pausa e sentire il debole vento che alleggerisce ogni cosa.
Buona giornata
eh eh... i poeti colgono i dettagli tecnici...
La poesia in effetti è quel verso, la sensazione fisica provata lassù, ai 1340 metri, isolati da tutto ma in realtà a pochi km dal caos delle strade che attraversano le valli (e Lecco e Bergamo, città non così distanti da lì)
Buona giornata
Daniele
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