Ricostruisco intarsi di te e me,
i fiori, i piedi, la luce dell’alba,
le parole, le mani, le tue strade.
Sono soltanto l’ebanista stanco
che ha nella memoria un sogno e prova
a ridargli forma, a ridargli vita.
Sono il poeta che piega i ricordi
come steli di margherite e chiede
ai petali la forza dell’amore.
RAFAL OLBINSKI, “LA TRAVIATA”
2015
4 commenti:
... Sono come la folgore che illumina la terra
o l'acqua scavando ricerca la radice
e l'onda con barche alla deriva
o suoni che ridestano ricordi,
ma sempre sono come tu mi vuoi....(poesieinsmalto)
Grazie, Annamaria.
Buona serata :-)
bellissima
http://istanteinparola.blogspot.it/
Grazie :-)
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