Stinge il cielo in un volo di colombi,
gli aerei mosche bianche lassù in alto
tra Orio al Serio e chissà dove al mondo.
Il riposo d’estate ha questi tempi
rallentati, l’anguria, le risate,
le vecchie sedie di resina bianca.
Agosto apre al balcone un orizzonte
di prati riarsi e di montagne viola
inghiottite da un pomeriggio d’afa.
JUDITH BARATH, “GARDEN CHAIR IN THE PATIO”
2015
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