- da García Lorca -
A uno spicchio di luna ho raccontato
questo amore di fuoco e di poesia,
gli ho detto che appartiene alla notte,
gli ho domandato di esserci propizio.
E si è guardato attorno circospetto
soffiando sulle nebbie di novembre
poi mi ha mostrato la sua faccia triste
e bianca di Pierrot. Non ha parlato.
Ma giurerei di aver visto cadere
una lacrima dal ciglio bistrato.
DISEGNO DI FEDERICO GARCÍA LORCA
2013
4 commenti:
Gli ultimi post da te pubblicati mi fanno pensare che stai guardando al cielo con occhio particolare. Spesso il nostro sguardo verso ciò che ci circonda è rivolto verso il basso perché siamo presi dai doveri di tutti i giorni, ma dedicare la vista a qualcosa al di sopra dell'altezza occhi dona quel senso di spazio di cui tutti noi abbiamo bisogno. Bisognerebbe guardare più spesso il cielo... per dare respiro alle nostre anime imbrigliate nella quotidianità.
-Liolucy
sì, è vero: osservo molto il cielo, non so se è bisogno di elevarsi, di sfuggire all'inverno che incombe. Forse mi affascina poter spaziare oltre il finito
....una "dolce" commozione.
ciaoo Vania:)
l'emozione di (ri)leggere Garcia Lorca
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