Quella che ti racconto è la poesia
del domani, come raggi di sole
che forano le nuvole o la luce
che appare all'improvviso nella nebbia.
Tu chiamala sogno oppure rivestila
con i broccati della fantasia,
intessila con il refe dorato
di tutti i tuoi desideri, abbelliscila.
Quello che conta è che nella sua trama
i nostri fili ancora si intreccino.
VASILIJ KANDINSKIJ, “SUCCESSION, 1935”
2013
3 commenti:
..simpatica :)
..da vetrina questa "stoffa"! :)
ciaoo Vania:)
Lascio la mia firma, piccola cosa, assieme viaggia l'essenza. Ciao Renoir, Vania ha ragione. Un saluto col cuore a entrambi. Franca
Asia, ti sono vicino e tu lo sai. Un abbraccio
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