L'io che ero, quello che si circondava
di sogni e inseguiva ombre d'amore
guardando i vasti viali spalancarsi
oltre la vetrata del parabrezza.
Il ragazzo che percorreva strade
che conducevano verso un futuro
ignoto e così pieno di promesse
mi guarda da quella fotografia.
Adesso che la logora carta rosa
se ne andrà in qualche antro di Prefettura
sarò io - l'uomo che sono adesso -
a esibire lo sguardo del ragazzo.
FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA
2013
2 commenti:
...inconsueto il "punto di partenza" di questa poesia...meno e interessante il punto di arrivo.:)
ciaooo Vania
un po' mi dispiace, ma "dura lex sed lex"
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