delle rose, candele si rispecchiano
nell’aria limpida della campagna.
Tu la osservi bellissima nell’ombra,
abbandonata al sogno di te stessa
e il seno freme nell’abito a fiori.
Non siamo quelli che eravamo allora
ma spettri di questo nostro presente
che si affaccia nel prato tra le lucciole.
Immagine © Dayton Most Metro
2005
6 commenti:
eccoci qui - ancora una volta -prigionieri delle stesse note emozionali ......
http://blog.libero.it/dolcenera70/8978344.html
"Non siamo quelli che eravamo allora": mi hai ricordato Parronchi. "Ma io ti dico che quelli non esistono./ Non furon vivi nemmeno in sogno. Quel che fu non è vero. / Non è vero che ciò che volevamo e non avemmo". c.
@Buba: comincia a farmi spavento questo tipo di sintonia emozionale
@Claudia: ho sempre apprezzato i tuoi commenti così meditati: uno dei temi assegnati ieri alla maturità verteva su ciò che delle nostre letture rimane nei nostri scritti. Io ho letto molto Parronchi... A proposito, e le tue belle poesie?
...è molto sensuale,sentimentale...e allo stesso tempo delicata.
Alle volte mi sento una "critica" d'arte...ma sono un banale impiegata...:)...porta pazienza!!!
Leggo i commenti...speriamo di non essere solo spettri:)
ciaooo Vania
si sente Parronchi, avete una sensibilità poetica molto affine. io sono qui
www.photoblog.com/marghe
sempre meravigliose, Claudia...
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