in un giorno di sole e foglie secche
dorate dalla luce del mattino.
La metropolitana riversava
gente su scalinate luminose,
il nome della stazione spiccava
bianco sul verde chiaro dell’insegna.
E, sbalordito, provavo a sentire
la tua presenza nel vento, nei luoghi.
Guardavo il sole inondare i palazzi,
avvolgere le strade come cellofan,
attraverso i tuoi luoghi respiravo
te, diventavo parte del tuo mondo.
Ho riconosciuto le tue finestre
nell’intonaco giallo dello stabile.
Avrei voluto vedere i tuoi panni
stesi ad asciugare, segni di vita,
ma c’era solo quel vuoto squallore
delle case da tempo abbandonate.
Un altro treno mi ha condotto via
- senza dolore, senza alcun rimpianto -
ancora più lontano dai tuoi occhi,
ancora più distante e più nascosto.
Edward Hopper, "Avvicinandosi a una città"
2002
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