"Non ti pare, dormendo, di non esser mai solo?”
CESARE PAVESE, Dialoghi con Leucò
Un’altra mattina, e il tempo che scorre
è un pugno di sabbia che va nel vento
portandosi via stanche congetture.
Dove sarai chiedo alle nubi bianche
che sorvolano cime di granito.
Ma hanno secoli le mie domande
e non so in che direzione guardare.
Se ancora mi parli di te nei sogni
lo fai con vaghezza e lasci sospese
parole vane, piene di incertezza.
Ti dilegui nell’aria del mattino,
quando irrompe la luce e mi travolge
la dolcezza fiacca del dormiveglia.
Fotografia © Daniele Riva
2006
2 commenti:
Le stesse cime granitiche e fredde che sembrano non dare mai risposte ai miei sguardi persi...
Old Whig, a volte mi dico che servirebbe l'immensità del mare, la grande estensione degli spazi aperti...
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