“Ho scelto te” mi dice rispondendo
a un complimento. E io tra cento altri
e io tra mille altri emergo, fossile
che abbandona lo scisto, onda che sale
per arrivare infine al bagnasciuga.
“Ho scelto te” mi dice con la voce
dolce e sicura, e il cuore illanguidisce.
domenica 17 febbraio 2019
Ho scelto te
sabato 16 febbraio 2019
Il nostro attendere
E questa attesa è il nostro segreto,
la chiave ben custodita, la piccola
moneta tenuta per amuleto.
Così siamo i soli depositari
di una verità, gli unici che al mondo
ne conoscano confini e dettagli.
L’intensità di questo sentimento
- il nostro attendere - addirittura
diventa superiore anche all’amore.
FOTOGRAFIA © WALLPAPERACCESS
2019
venerdì 15 febbraio 2019
L’uomo che ti aspetta
“Beati coloro che coltivano
la voluttà dell’attesa”.
JEAN JOSIPOVICI, Citera
Io sono sempre l’uomo che ti aspetta
seduto sopra una panchina, pronto
con il suo mazzo di fiori e il suo cuore.
Ti aspetto qui tranquillo, senza fretta
e intanto osservo trascorrere il mondo,
sognando sui castelli dell’amore.
Dell’attesa ho fatto stato di vita,
desiderio che sfoglio tra le dita.
DIPINTO DI RICHARD BLUNT
2019
giovedì 14 febbraio 2019
Biglietto per San Valentino
a te, che sola sai
Questa poesia vale un colorato
biglietto per San Valentino - rosso
come l’amore, bordato di bianchi
ricami: una galaverna di baci
a circondare il mio cuore e il tuo cuore,
una collana di stelle d’oro e argento.
E poi naturalmente c’è una scritta
al centro, in bella grafia: «Ti amo».
IMMAGINE DA 58PIC
mercoledì 13 febbraio 2019
C’è il mare
C’è il mare nei nostri sogni - un mare
dove albeggia o tramonta la dolcezza
del giorno in mille frammenti di specchio
e nell’aria salmastra si respira
la bellezza del momento. C’è il mare
ma soprattutto lì ci siamo noi,
sopravvissuti ai gorghi, ritrovati
come le mezze anime platoniche.
RICHARD BLUNT, “HALCYON DAYS”
martedì 12 febbraio 2019
Ti porterei al Duomo
Ti porterei al Duomo - entreremmo
dalla porta in fronte al Palazzo Reale.
Vivrei del tuo stupore dentro il bosco
di colonne, in quella primavera
di vetrate e di fiori luminosi.
Ti racconterei di quel mio ricordo
doloroso, di come nella luce
ritrovai me stesso - capirai allora
perché sarai lì: troverai nell’anima
nuda tutti i segni delle tue cure.
FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA
lunedì 11 febbraio 2019
In un’altra lingua
Traduco me stesso in un’altra lingua,
in un idioma misterioso che
non tanto i colti quanto più i sensibili
intendono - in esso il sole è un tuorlo
e la luna un disco di madreperla
e l’amore disegna le sue vie
tessendo fili rossi. Sono il poeta.
2019